La “moda”di adottare bambini africani? Chi dice così non sa di cosa parla

Ha suscitato molte reazioni la lettera di Elisabetta intitolata “Vicenda Congo: ma perché sponsorizzate la moda di adottare bambini africani?” Pubblichiamo di seguito la risposta del sig. Franco, che ci è sembrata una delle più significative a riguardo.

 

 

logo_200x200Cara Elisabetta,

sono genitore adottivo di tre figli, provenienti da paesi diversi, e la ringrazio per il coraggio e la schiettezza delle sue opinioni. Spesso mi è capitato di stare con persone che evidentemente pensavano quello che lei ha così bene espresso, e io sentivo il peso di uno sguardo negativo, senza averne la colpa.

Sicuramente la sua opinione corrisponde a un pensiero diffuso, e solo se viene alla luce è possibile verificare che si fonda su un concetto sbagliato. Io non le faccio una colpa di questo, perché in Italia in materia di adozione non c’è interesse a fare chiarezza. Così, noi genitori adottivi, che abbiamo fatto un percorso durato anni, di “selezione” da parte di psicologi, assistenti sociali, giudici, enti, sia italiani che esteri, che avremmo accolto un bambino, quale che fosse, naturale, adottivo italiano, adottivo straniero, che abbiamo speso decine di migliaia di euro per viaggi, traduzioni, residenza all’estero, che abbiamo visto i nostri figli languire in tuguri con il pavimento in terra, raccogliere il cibo dalle fogne a cielo aperto, non piangere mai, nemmeno per ferite aperte, perché piangere negli istituti non serve, noi genitori adottivi, ripeto, siamo sempre costretti a combattere un pensiero sottile, non espresso. Il suo intervento può aiutare, perché che tutto nasce dalla poca informazione.

Lei è un po’ prevenuta, solo perché poco informata. Se avesse vissuto, visto o le avessero raccontato quello che abbiamo vissuto, visto noi… non direbbe quelle cose, ne sono certo.

Franco