A Yarmuk cani e gatti diventano cibo per gli assediati

YARMOUKFrutta e verdura sono introvabili da mesi e per sopravvivere si è costretti a mangiare cani, gatti e piante non commestibili. A queste macabre pratiche alimentari sono costrette ormai le 17-20mila persone intrappolate a Yarmuk, isolato sobborgo di Damasco, sotto assedio delle forze del regime siriano da luglio 2013. Il blocco che impedisce la consegna di cibo e medicinali ha già provocato la morte di 200 persone a causa di malattie legate alla sottoalimentazione e 128 di queste sono decedute per la fame. Come se non bastasse i prezzi di qualunque bene sono aumentati in modo esponenziale: il costo del riso, ad esempio, è arrivato alle stelle ed è ormai fuori dalla portata della maggior parte della popolazione.

Da mesi la popolazione è ridotta a cercare cibo nelle strade o nei campi, alla caccia di qualunque cosa possa essere commestibile, a rischio della propria vita, con i cecchini dell’esercito siriano sempre in agguato.

Appare chiaro come il tentativo di affamare la popolazione sia una precisa strategia del regime che, inoltre, ha ripetutamente effettuato attacchi aerei su edifici tradizionalmente affollati di civili, come scuole, ospedali e moschee.

 

Fonte: Tg Com 24