Adozione. A 86 anni e dopo tre figli adottivi, vi dico: “Viva l’adozione!”

Roberto, 86 anni, padre di 3 figli adottivi: “Non ho mai ringraziato i  miei genitori per avermi fatto nascere, ma li ho ringraziati e tanto perché mi hanno accolto, allevato, amato e confortato”.

Qualche giorno fa, nella sede di Ai.Bi, a San Giuliano Milanese, è arrivata una comunicazione inaspettata…

A scriverla è Roberto, padre di ben 3 figli adottivi e di una ragazza, sorella dell’ultimo dei tre, che come racconta l’uomo, non ha potuto adottare, ma che per lui è veramente come una figlia.

Questo “super papà” oggi ha 86 anni, i suoi “bambini” giunti in famiglia piccolini, hanno tutti superato i 50 anni e dall’alto della sua esperienza racconta:

“ Ho 86 anni e non ho mai ringraziato i miei genitori per avermi fatto nascere ma li ho ringraziati e tanto perché mi hanno accolto, allevato, amato, confortato, protetto, assistito, educato e mi sono stati vicini nei momenti difficili. Tutt’ora li ricordo con gratitudine e commozione”.

Roberto e sua moglie, purtroppo scomparsa lo scorso anno, hanno deciso di intraprendere la meravigliosa strada dell’adozione pur potendo generare naturalmente. La sua famiglia è un coacervo di amore, tra volti, razze e religioni differenti.

I figli sono tali perché allevati con amore, pazienza e sacrificio…

Sono molto favorevole all’istituto dell’adozione – scrive Roberto – e mi auguro che il suo ricorso si intensifichi in futuro sempre di più, anche in preferenza e sostituzione della generazione biologica!

Le persone spesso interpretano restrittivamente la parola ‘figli’: “ Questi non sono tali solo perché dello stesso sangue dei genitori, che ben poco conta sotto l’aspetto affettivo e che al massimo consente somiglianze fisiche, – afferma Roberto – ma perché allevati con amore, pazienza e sacrificio ed educati con intelligenza ed attaccamento arrivano ad assomigliare spiritualmente, intellettivamente ed anche fisicamente negli atteggiamenti, a chi li cresce. Mia moglie ed io abbiamo interpretato così la parola figli e la funzione di genitori, – continua– rifiutando la generazione biologia che pur ci era possibile, ci siamo orientati a quella adottiva, riportando una grande soddisfazione”.

Roberto nel suo meraviglioso manifesto a favore dell’adozione esorta le coppie ad intraprendere questo cammino che seppur lungo è ricco di amore e meravigliose soddisfazioni:

“Non c’è nessuna differenza tra i figli biologici e quelli adottivi” – conclude Roberto – salvo quella fisica, che comunque ben poco conta se confrontata con la soddisfazione di aver aiutato bambini soli e abbandonati, dando loro una famiglia e un futuro migliore”.