Adozione e Facebook: social network che mettono in crisi figli e genitori adottivi

bambini_intorno_al_mondoFacebook, il più popolare sociale network, ha rivoluzionato il modo di comunicare. Con mezzo miliardo di utenti di ogni età nel mondo, più di 16 milioni in Italia, Facebook è diventato uno strumento per poter rintracciare persone che hanno avuto un particolare ruolo nella nostra vita. Ma ci sono anche adolescenti e figli adottivi che rintracciano genitori biologici e parenti dall’altra parte del mondo.

Si sono creati decine di gruppi di figli adottivi alla ricerca della famiglia di origine. Numerose le storie di giovani che hanno avuto la possibilità, grazie al social network, di mettersi in contatto con i genitori naturali. Dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, dall’Italia all’India Facebook rivoluziona l’universo delle adozioni. Marco Chistolini, psicologo esperto di adozioni, in un’intervista all’Espresso sul tema ha evidenziato che “la ripresa di rapporti senza filtri può esporre il minore a esperienze non piacevoli: rifiuti, responsabilizzazioni, richieste di aiuto economico. A seconda delle caratteristiche dei genitori biologici, il contato può essere da molto negativo a positivo.”

Il social network fa vacillare infatti la tutela della privacy, con conseguenze difficili da prevedere. In Italia, ad esempio, se al momento del parto la donna non riconosce il neonato e chiede l’anonimato, l’accesso alle informazioni sulla sua identità è precluso al figlio fino ai 100 anni dalla nascita. E se il genitore biologico vincola il consenso all’adozione alla garanzia che il proprio nome non venga divulgato, il Tribunale non può concedere l’autorizzazione. In caso contrario il figlio, compiuti i 25 anni, può avere accesso alle informazioni sui genitori biologici con il consenso del Tribunale per i minorenni.

Facebook fa saltare queste regole.

In Inghilterra gli assistenti sociali si stanno attrezzando per dare una risposte alle sfide che impone facebook. Sono stati organizzati seminari per valutare quali strumenti usare per consigliare e sostenere le famiglie adottive per gestire le situazioni di disagio che si vengono a creare quando i figli ottengono informazioni dai genitori biologici attraverso il social network. Sono usciti anche due volumi sul tema “Facing up to facebook. A survival guide for adoptive famiglie” e “Social networking and contact: how social workers can help adoptive families.”