adozione internazionale, prosegue il calo: -32% tra 2017 e 2018, confermato anche dai primi dati CAI di quest'anno

#Adozioneinternazionale. Primi dati 2017: meno 30% su 2016. Cifa, AiBi e NAAA si confermano ai primi tre posti. Sotto accusa il disinteresse dei governi made Partito Democratico.

Un’Italia senza figli: oltre al calo demografico del 2017, lo scorso anno segna anche il crollo delle adozioni nazionali e internazionali. Un brusco 32% in meno rispetto al 2015: si dice preoccupato il presidente di Ai.Bi., Marco Griffini, che vede il futuro sempre più incerto.

Sono 805 i bambini adottati da genitori italiani nell’arco del scorso 2017. Nonostante il numero possa sembrare importante, nella realtà non lo è: le adozioni, nazionali e internazionali, sono calate del 32% rispetto all’ultimo report ufficiale del 2015.

Si dice preoccupato Marco Griffini, presidente dell’associazione Ai.Bi. Amici dei Bambini, per il calo di disponibilità;  in una precedente intervista a RadioUno Rai aveva infatti individuato e analizzato le principali motivazioni di questo calo, affermando che: “La causa principale è che le adozioni internazionali, come tutto ciò che concerne la politica estera, vivono se c’è una volontà politica di portarle avanti. Ora purtroppo abbiamo assistito in questi ultimi 5 anni a un totale disinteresse della parte politica. L’ultimo governo che ha creduto e ha lavorato sulle adozioni internazionali è stato il governo Berlusconi, con Giovanardi presidente della CAI, che è questa Commissione Adozioni Internazionali, il ‘motore’ vero, vivo di tutto il sistema delle adozioni, che ruota intorno a 62 enti autorizzati, i quali lavorano in tutti i Paesi del mondo.”.

L’articolo, a firma di Sara De Carli, su Vita.it