Adozione Internazionale. “Se non fosse stato per mia moglie, forse avremmo mollato”

“È stato emozionante, io ero in lacrime, ma anche il bambino era molto emozionato, quasi non ci credeva che fossimo arrivati fino lì”. Dopo anni di attesa, Carmine e Adriana hanno trovato in Colombia il loro figlio, John!

Anni di attesa con l’adozione nazionale, poi la decisione di accogliere un figlio con l’internazionale: per Carmine e Adriana è stato un percorso a tratti scoraggiante, se oggi guardano indietro al passato, ma si è concluso in una primavera colombiana che li ha portati ad abbracciare John, un bimbo di 8 anni. La loro è una storia di  tenacia – “Soprattutto di Adriana!”, ammette il marito – che ha superato gli ostacoli fino a Bogotà per spalancare le porte del cuore per far posto a un ragazzino vivacissimo. Roma è ora la città della nuova vita di John, un bambino che, nonostante sia appena arrivato, ha già conquistato un perfetto “accento romano” e “una vitalità che non lascia un attimo di tregua”, dicono mamma e papà.

Il viaggio in Colombia

Ai.Bi. Amici dei Bambini, sia la sede di Roma sia di Milano, ha accompagnato la coppia in questo cammino. “Se non fosse stato per mia moglie, per la sua tenacia, forse avremmo mollato. Ma lei non ha mai smesso di credere che John fosse lì ad aspettarci,” dice ancora Carmine. Il viaggio in Colombia è avvenuto la scorsa primavera, con un periodo di permanenza di circa due mesi. La data che ha segnato l’inizio della loro nuova vita è il giorno del primo incontro a Bogotá. “È stato emozionante, io ero in lacrime, ma anche il bambino era molto emozionato, quasi non ci credeva che fossimo arrivati fino lì” racconta Adriana. John, a quanto raccontano i genitori, forse a causa di promesse non mantenute in passato, quasi non era convinto che il suo sogno di famiglia potete davvero realizzarsi. Ma la dolcezza e la presenza di Carmine e Adriana hanno saputo sciogliere ogni riserva.
“Il 4 aprile è stata una grande festa, che abbiamo celebrato insieme all’équipe di Ai.Bi. in Colombia e al personale dell’istituto”, racconta la famiglia.
“Ho mangiato patatine e torta, e poi siamo andati in albergo. Io mamma e papà abbiamo cucinato insieme,” ricorda John. Lasciato l’istituto, la famiglia ha subito instaurato nuove routine in un appartamento.
Le prime notti sono state un mix di emozioni e giochi. “Di notte avevo paura e quindi andavo nel lettone,” confida John. Ma l’amore si manifesta anche così e papà aveva quindi inventato un gioco notturno: “Giocavamo a una specie di ‘Uno, due, tre… stella!’ ricorda Carmine e di fatto si dormiva poco”.
Un rituale di coccole e rassicurazioni che ha trasformato la paura in un legame molto forte già in Colombia.

La nuova famiglia

Oggi John, che a breve compirà 9 anni, è un concentrato di energia. “In pochi giorni ha imparato ad andare in bicicletta da solo, si tuffa in mare e non sta fermo un attimo – racconta Adriana – . Quest’estate si è divertito tantissimo in spiaggia, ha raccolto le vongole e le telline”.
A tavola, le origini colombiane hanno ormai lasciato spazio alla passione per i sapori italiani, con un debole per i piatti romani: “ Mi piacciono la carbonara, le lasagne e la pizza, la parmigiana di melanzane e il ciambellone – è il primo elenco di piatti italiani che John ricorda. E poi aggiunge, con l’ironia di un vero romano: “Mangio più di loro due, anche se io ho un pancino piccolo!”. Ma in questi giorni autunnali non è solo il cibo a scaldarlo: “Sta apprezzando il camino, perché non è abituato al freddo,” dicono i genitori.
In un contesto familiare molto gioioso, c’è anche un po’ di lavoro da fare soprattutto riguardo all’inserimento a scuola, aspetto tipico dei bambini arrivati in famiglia grandicelli. John è iscritto alla terza elementare ma, non avendo mai frequentato la scuola in Colombia, ha alcune lacune. “Devo recuperare, ma mi aiutano le maestre,” ammette.
Le tabelline sono una sfida, come dice il papà, ma la sua prontezza è innegabile e interviene dimostrando che conosce la quanto fa 2×2 e 10×10. “Deve imparare a capire cosa sia la scuola e vivere in questa comunità particolare” dice la mamma, consapevole dell’impegno di tutti in famiglia e delle insegnanti a scuola per poter mettere in pari il bambino.
Carmine e Adriana sottolineano con gratitudine l’importanza del supporto ricevuto: “Siamo stati ben seguiti da Ai.Bi., che è eccezionale, sia in Italia sia in Colombia. Sappiamo quanto sia importante”.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chiunque, coppie e single, sia interessato ad avere maggiori informazioni sull’Adozione Internazionale o a intraprendere l’iter adottivo può partecipare ai tanti webinar e corsi organizzati da Ai.Bi. Amici dei Bambini. Per informazioni, contattate l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it, telefonando al numero 02988221 o utilizzando la nostra live chat, che si apre automaticamente una volta nella pagina dell’Adozione Internazionale. Verrai messo direttamente in comunicazione con un nostro operatore.

  Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati