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Adozione internazionale. Etiopia, interrogazione dell’on. Quartapelle (PD) sul blocco delle adozioni estere: “Italia dica no”

L’iniziativa della parlamentare, capogruppo in commissione Esteri della Camera e da sempre attenta all’argomento, arriva dopo la notizia dello stop immediato di tutte le procedure adottive estere per i bambini del Paese africano

La richiesta al Governo italiano è di sapere “come intenda tutelare tutte le famiglie italiane che hanno avviato pratiche di adozione internazionale in Etiopia”

corsi adozioneHo depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere al Governo come intenda tutelare tutte le famiglie italiane che hanno avviato pratiche di adozione internazionale in Etiopia e che dalla decisione assunta dal Parlamento etiope subirebbero un grave ed evidente pregiudizio“: è quanto sottolinea, in una nota informativa, l’on. Lia Quartapelle, capogruppo PD in Commissione Esteri della Camera, facendo riferimento alle comunicazioni giunte alla Commissione Adozioni Internazionali, secondo cui tutte le procedure di adozione in Paesi esteri sarebbero state stoppate dal Parlamento del Paese africano.

Nei giorni scorsi, infatti – aggiunge la deputata – il Parlamento etiope ha votato una norma che prevede il blocco delle adozioni di bambini etiopi verso tutti gli altri Stati. L’Italia da sempre è uno dei Paesi che realizza il maggior numero di adozioni in Etiopia, nel totale rispetto della legislazione etiope e italiana in materia di adozioni. Al momento, sono 85 le coppie instradate sul Paese africano e 21 hanno già un abbinamento con un bambino etiope, pertanto diventa di fondamentale importanza che il governo Italiano avvii un chiarimento con le autorità etiopi competenti“.

Dalla stampa internazionale – prosegue la nota – è emerso che il motivo di tale blocco sia dovuto a un episodio che ha coinvolto una coppia americana che ha adottato un minore etiope. Le adozioni americane seguono un percorso completamente diverso da quello italiano, con meno controlli e selezioni molto più blande rispetto a quelle a cui vengono sottoposte le aspiranti coppie adottive italiane. Non a caso tutte le famiglie italiane che hanno adottato un bambino etiope, fino alla maggiore età di quest’ultimo, inviano ogni anno alle autorità etiopi competenti una relazione redatta da assistenti sociali e psicologi sullo stato di salute fisica e psicologica del bambino“.

In virtù del buon esito delle adozioni effettuate dagli italiani e dei rapporti di amicizia e cooperazione che legano l’Italia e l’Etiopia – conclude l’esponente dem – ho anche sollecitato il Presidente del Parlamento etiope, Abadula Gemeda, e altre autorità etiopiche, affinché facciano tutto ciò che è in loro potere per permettere la felice conclusione delle adozioni italiane in corso in Etiopia“.

Fonte: Mainfatti.it