Adozione internazionale. La voce dei figli adottivi sui social: “Uniamoci e difendiamo il potere salvifico dell’adozione”

Quando a declamare la bellezza dell’adozione internazionale sono i genitori adottivi, non è difficile crederlo. Anzi, esattamente l’opposto: le loro storie e testimonianze (raccolte nella rubrica di #iosonoundono) ricche di emozioni, gioie e senso realistico con il quale si  raccontano anche i sacrifici e l’impegno necessario, sono di esempio e “incoraggiamento “ per tutte quelle altre coppie in attesa di accogliere un bambino e di fare “famiglia”.

Ma cosa ne pensano i bambini adottati? Superano il trauma dell’abbandono? Come vivono il rapporto con il Paese di origine? Il 31 agosto Marco Carretta, figlio adottivo aveva pubblicato su facebook il proprio pensiero in via del tutto personale, “la mia VERA ED UNICA ANCORA DI SALVEZZA, per poi incontrale LORO… IL MIO VERO PAPA’ e la MIA VERA MAMMA!” e quindi l’invito a considerare l’adozione per quella che è: “un DONO che molti bambini, forse, non riceveranno mai. MENO EGOISTI E PIU’ REALISTI”.

Un post che ha subito scatenato una valanga di reazioni tra commenti, like e condivisioni come questo di  Sangeetha Bonaiti “Condivido questo post di Marco Carretta. Appena letto il suo scritto gli ho chiesto l’amicizia, perché l’ho trovato molto diretto e coraggioso nell’affermare ciò che afferma, cioè che la spasmodica ricerca delle origini è legata ad una difficoltà di accettare l’abbandono. E che quando si è amati dai propri genitori, si è grati, e si vede l’adozione come un dono”. E ancora “…Il punto che fa la differenza è se la ricerca delle origini diventa un’ossessione che non permette di vivere il presente (il realismo a cui accenna Marco nell’articolo), cioè la vita che ci è data qui ed ora, oppure no. Ma questo ogni figlio adottivo lo può dire per sé. Per il resto grazie a questa voce fuori dal coro, punto di positività nel marasma social dove spesso dolore, frustrazione, incompiutezza, cinismo, la fanno da padroni”.

Ieri, 03 settembre, Marco, torna sull’argomento su Facebook “FIGLI ADOTTIVI … non siete soli… Chi crede di aver ricevuto un dono con l’adozione… NON È IL SOLO A PENSARLO … SIAMO IN TANTI …”

Poche righe che infiammano gli animi e i cuori di chi soprattutto non vuole rimanere con le mani in mano e passare ai fatti…ovvero promuovere e dimostrare a tutti con la propria storia quanto è salvifica per un bambino abbandonato l’adozione.

Se è così uniamoci e facciamo sentire la nostra voce… – scrive Greta Griffini –  testimoniamo la bellezza dell’adozione…aiutiamo chi ancora non riesce a comprendere il vero valore dell’adozione... sono sempre pronta a farlo a te il compito di organizzare…”

A Greta fa eco  Rosa del MedicoAdozione un meraviglioso gesto che fa felice chi lo riceve, i testimoni come me sono pronti a gridarlo al mondo”

Rincara la dose Milly Gambirasio “Non è un abbandono, siamo stati scelti & salvati” ; Minita PrevitaliAssolutamente d’accordo! Non posso che ringraziare per tutto quello che ho ricevuto!!! Un abbraccio tutti!

E ancora Giusi Musumeci afferma a gran voce che  “La vita è stata il primo dono, l’averla potuta gustare in una famiglia meravigliosa sin da piccolissima è stato il secondo dono più grande. Aver potuto riconciliare il prima e il dopo il terzo dono!”

Fino all’esortazione di Luigi D’Antonio “Abbiamo solo da imparare da voi. Dai Marco Carretta sei di riferimento per tutti noi”.

Insomma il rilancio delle adozioni internazionali cammina sulle gambe dei figli adottivi. A chiedere alle tante coppie in attesa o anche solo “curiose” di non cedere a difficoltà varie, sono proprio quei bambini abbandonati decisi oggi più di ieri a portare avanti a spiegare il potere salvifico dell’adozione.