Adozione internazionale in Romania. Rinnovato per due anni ad Ai.Bi. l’accreditamento: adozioni veloci, a costo contenuto e sicure anche se per pochi ‘intimi’

L’accordo consentirà ad Amici dei Bambini di continuare a gestire le richieste di adozione internazionale in Romania, accompagnate dalla documentazione prevista per legge, in caso di famiglie o persone di nazionalità rumena con residenza in Italia, come da procedura di legge rumena 233/2011, che dall’agosto 2013 ha riaperto le procedure ‘limitate di adottabilità 

Il tempo medio di attesa per gli abbinamenti è di sei mesi, dunque decisamente inferiore alla media degli altri Paesi; inoltre, i costi per le procedure adottive sono sensibilmente inferiori. Infine, i due viaggi per concludere l’iter adottivo durano appena 30 giorni

Adozione internazionale in Romania. Ok ad Ai.Bi. per altri due anni

C’è l’ufficialità: Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini ha ottenuto dal Ministero del Lavoro, della Famiglia, della Protezione sociale e delle Persone Anziane della Romania, il rinnovo per altri due anni dell’autorizzazione a svolgere, in qualità di organizzazione privata straniera, attività nel campo dell’adozione internazionale secondo le normative in vigore nel Paese dall’agosto 2013 con legge 233/2011, anno di riapertura seppur limitata dei ‘cancelli’ dell’adozione fuori dai confini rumeni, con l’ok all’adottabilità per le coppie di nazionalità rumena regolarmente residenti in Italia o alle coppie di cui almeno uno dei due coniugi sia di nazionalità rumena.

Il Parlamento rumeno ha decretato che un minore senza famiglia può essere dichiarato adottabile già dopo 12 mesi di non-adozione da parte di una coppia residente in Romania. In realtà, tuttavia, i tempi medi di attesa per l’abbinamento sono ancora più brevi: circa 6 mesi dal deposito del dossier di richiesta di adozione, contro i due anni di media negli altri Paesi. Inoltre, i costi medi per il completamento dell’iter adottivo sono in media molto inferiori rispetto ad altri Paesi.

Gli abbinamenti vengono indicati dall’Autorità Nazionale per la Protezione dei Diritti del Minore e per l’Adozione (Anpda) rumena, con un mese di tempo per l’invio alla stessa Autorità Centrale dell’autorizzazione al proseguimento dell’iter e della Lettera di Garanzia prodotta dalla Commissione Adozioni Internazionali. Quest’ultima è un documento con cui la Commissione Adozioni Internazionali italiana garantisce alla sua corrispondente rumena che il minore, una volta adottato in Italia, avrà gli stessi diritti di qualsiasi figlio biologico delle coppie italiane. Un altro dei vantaggi previsti da questa formula di adozione è la durata ‘limitata’ dei due viaggi necessari, che richiedono la permanenza di circa 30 giorni l’uno: un periodo notevolmente più ridotto rispetto a tante altre realtà di adozione internazionale.

Ai.Bi., accreditata in Italia presso la CAI, potrà dunque proseguire le azioni di tutela dell’infanzia abbandonata rumena. Fino ad oggi, sono 11  le adozioni completate dalla data di riapertura ‘parziale’ dell’adozione internazionale, tre delle quali  concluse  quest’anno. Un numero ancora esiguo rispetto alle necessità dei minori fuori famiglia presenti nel Paese.

Come in molti altri del Vecchio Continente, infatti, non sono stati risolti i problemi legati all’accoglienza dei minori abbandonati, con – in particolare – l’adozione internazionale senza limitazioni, bloccata ormai dal 2005. Dei 57mila bambini abbandonati, circa 20mila vivono ancora in orfanotrofi, a causa dell’insufficiente numero di famiglie rumene disponibili all’adozione. Anche per questo, Amici dei Bambini da tempo ha proposto l’istituzione di un’adozione ‘europea’ che consenta di affrontare e risolvere il problema.