rimborso spese per coppie adottanti frodate da enti autorizzati

Adozione internazionale. Nella legge di stabilità l’emendamento che istituisce un ‘Fondo’ per le vittime di frodi

Firmato dalla senatrice abruzzese del M5S Rosetta Blundo. Prevede il “rimborso delle spese sostenute dalle coppie che abbiano ottenuto il decreto di idoneità”, ma che non siano riuscite a portare a termine la procedura di adozione internazionale “a causa di comportamenti fraudolenti, ingannevoli o comunque negligenti” degli enti autorizzati

rimborso spese per coppie adottanti frodate da enti autorizzatiSe la legge di stabilità sarà approvata con gli emendamenti presentati al Senato, tra questi sarà presente anche quello a firma Rosetta Blundo (M5S) che prevede l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di un “Fondo di solidarietà per le vittime delle frodi nelle procedure di adozione internazionale”.

Una dotazione economica destinata a rimborsare le spese affrontate dai nuclei familiari che “abbiano ottenuto il decreto di idoneità di cui all’articolo 30 della legge 4 maggio 1983, n.184, e che non siano riuscite a portare a termine la procedura di adozione internazionale prevista dal titolo III Capo I, della medesima legge a causa di comportamenti fraudolenti, ingannevoli o comunque negligenti, posti in essere dagli enti autorizzati, da loro referenti all’estero, o da altri soggetti terzi, che si siano adoperati, anche di fatto e in assenza di qualsivoglia rapporto contrattuale, nello svolgimento delle procedure di adozione”.

In questo senso, basterà alla coppia che è rimasta vittima di frode sporgere denuncia all’autorità giudiziaria, ma la condizione per poter ricevere il rimborso sarà anche che la Commissione Adozioni Internazionali abbia nel frattempo “revocato all’ente denunciato l’autorizzazione allo svolgimento delle procedure di adozione”.

Le spese che saranno restituite agli adottanti defraudati, in base al testo, saranno aumentate – in base alla gravità del caso – di una somma percentuale tra il 10 e il 20 per cento.

Per le coppie idonee che negli anni precedenti all’entrata in vigore della legge non siano riuscite a concludere le procedure a causa di quanto disposto nell’emendamento, è prevista la disposizione complessiva di 500mila euro per il 2018.