Adozione Internazionale. Ottenere l’idoneità: una corsa a ostacoli

Tra trasferimenti di residenza, burocrazia sanitaria e giudizi discordanti, il percorso per diventare genitori adottivi spesso si trasforma in un’impresa a tempo indeterminato

Affrontare un percorso di adozione internazionale in Italia significa, spesso, ritrovarsi in un labirinto burocratico dove ogni passo può trasformarsi in un ostacolo imprevisto.
Lo dimostrano le storie raccontate ad Ai.Bi. Amici dei Bambini da diverse coppie che hanno partecipato ai vari incontri informativi e formativi proposti.

Le storie raccolte da Ai.Bi.

C’è,  per esempio, chi ha dovuto attendere dieci anni prima di potersi ripresentare al colloquio con i servizi sociali. È il caso di una coppia seguita dalla sede di Salerno: nel 2015 la loro domanda era stata respinta perché lavoravano in due città diverse, sebbene già allora fossero disponibili a trasferirsi in caso di figli. La paura di un secondo “no” li ha paralizzati fino a quando, stabilitisi nella stessa città, si sono ripresentati. Oggi hanno ritrovato speranza e motivazione per adottare in Perù o Honduras.
Altrove, la burocrazia sanitaria complica ulteriormente il quadro. Una coppia, che risiede in Puglia, segnala un ritardo di 2-3 mesi nella trasmissione dei documenti a causa della carenza di personale nella loro ASL. La visita psichiatrica – requisito essenziale per il certificato di “sana e robusta costituzione” e il completamento della documentazione da trasmettere – è stata fissata a circa due mesi di distanza rispetto alla richiesta, compromettendo le tempistiche con il Paese straniero.

Regione che vai, tempi che trovi

In altri casi, per accelerare il percorso, le famiglie si trasferiscono di regione. È accaduto a una coppia formata da un romano e una lituana: pur vivendo a Roma, si sono spostati in Molise, dove la procedura è più snella. Qui, in pochi mesi, hanno ottenuto l’incontro con il giudice.
Singolare anche la storia di Valerio e Daniela, che ottennero l’idoneità all’Aquila nel 2017 ma dovettero ricominciare da capo una volta trasferitisi in Trentino. Lì, inizialmente “bocciati” dall’equipe locale, hanno accolto due minori in affido. Questo gesto ha ribaltato il giudizio dei servizi sociali, oggi estremamente positivo. In attesa del nuovo decreto di idoneità, si sentono finalmente pronti a riprendere il sogno dell’adozione internazionale.
Tante storie diverse, ma unite da un filo comune: la volontà di diventare genitori in un sistema che, troppo spesso, somiglia più a una prova di resistenza che a un percorso di accoglienza.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chiunque, coppie e single, sia interessato ad avere maggiori informazioni sull’Adozione Internazionale o a intraprendere l’iter adottivo può partecipare ai tanti webinar e corsi organizzati da Ai.Bi. Amici dei Bambini. Per informazioni, contattate l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it, telefonando al numero 02988221 o utilizzando la nostra live chat. Verrai messo direttamente in comunicazione con un nostro operatore.