Adozione internazionale. Sono disoccupato, mi daranno l’idoneità?

Buongiorno, vi leggo da un po’, ma oggi ho trovato il coraggio di scrivere. Quasi 40 anni io, 39 mio marito, stiamo pensando sempre con maggior forza a dare la nostra disponibilità per l’adozione.

In realtà per me è un’idea antica, l’idea di poter condividere ciò che ho ricevuto dalla mia famiglia (cultura, amore, stabilità economica) con un bimbo che è stato più sfortunato di me.

Per mio marito è un’idea che è nata solo dopo aver frequentato me, quindi abbastanza “fresca”. Ha soprattutto un dubbio: lui per lo stato risulta essere un “casalingo”. L’azienda per la quale lavorava ha chiuso un anno fa. Io sono la titolare con partita IVA di una piccola azienda.

Quindi per ora lavoro solo io. Lui mi aiuta e segue mille attività fuori casa e mille cose di famiglia, in realtà nessuno di noi sta mai fermo. Lui teme però che, risultando disoccupato, venga considerato non idoneo, nonostante economicamente siamo molto tranquilli. Io gli rispondo che quel che conta è la stabilità economica generale della coppia, altrimenti a questo punto dovrebbero temere di essere non idonee tutte le donne “casalinghe” come mia madre. Anzi, il fatto che svolgiamo entrambi attività con orari elastici e che siamo intercambiabili per molte cose, non potrebbe essere piuttosto un punto a favore?

Ho ragione o sono troppo ottimista? Ci chiederanno anche dei beni immobili o solo il reddito aziendale? Mio marito ha tanti anni di esperienza come educatore e come collaboratore sia in parrocchia che in una casa famiglia, ha conosciuto e aiutato ragazzi con ogni sorta di storie alle spalle, credo che questo valga di più del fatto che un anno fa abbia perso il lavoro… Sbaglio?

Patrizia

Gentile Patrizia,

bella e schietta la sua lettera. Le riflessioni che pone sono sensate e molto pertinenti.

Certamente la sicurezza economica è un fattore importante che viene tenuto in considerazione dagli operatori dei servizi quando una coppia decide di voler adottare. Nella misura in cui il nucleo famigliare si allarga, è necessario dimostrare di poter essere in grado di mantenere il/i minore/i che si vogliono accogliere.

Da quello che Lei scrive mi sembra però che possiate stare tranquilli. Non è questione di essere o meno ottimisti. Sembrate due persone dinamiche con tanta voglia di fare. Inoltre Lei afferma che avete una certa stabilità economica: dopotutto suo marito è disoccupato da appena un anno ma ha maturato tante esperienze che potrebbero essere utili per poter intraprendere un nuovo lavoro.

Gli operatori dei servizi (quando sarà il momento) vorranno certo sapere se avete anche degli immobili.

Direi che, a fronte di quello che ci ha presentato, possiate, su questo aspetto, stare tranquilli.

Quindi Lei non sbaglia ad essere ottimista: continui ad esserlo.

In bocca al lupo e buona strada.

Irene Bertuzzi

Settore Adozioni Internazionali Ai.Bi.