Adozioni: dopo 16 anni due “gemelline” ritornano al loro orfanotrofio in Russia

Per i bambini di un orfanotrofio di Mosca, è stato un incontro che ha donato speranza. Per i loro visitatori, due sorelle gemelle di 18 anni, dalla California, è stato un ritorno emozionante in un posto dove una volta si lottava per sopravvivere.

Più di 16 anni fa una coppia di americani ha viaggiato fino a qui per raccogliere due ragazze malnutrite di 2 anni, di nome Svetlana e Galina, due gemelle identiche – ora Jessica e Jennifer Allen – che hanno fatto il primo viaggio alla Children’s Home n. 13.

In un momento in cui Russia e Stati Uniti stanno per siglare un nuovo accordo per le adozioni, al fine di evitare casi di abuso e maltrattamenti, la storia di queste due sorelle può avere un lieto fine, e portare un messaggio di speranza agli ex nemici della Guerra Fredda che stanno ancora lottando per abbattere le barriere di sfiducia. Secondo i funzionari russi almeno 17 bambini russi adottati sono morti per violenze domestiche nelle famiglie americane,.

Le due gemelle hanno voluto celebrare le loro origini russe e con questo viaggio si è chiuso il cerchio” col loro passato.
“Wow, siamo di qui”, ha detto Jennifer, ex Svetlana. Sua sorella è intervenuta: “Siamo sicuramente russe”. Le gemelle hanno alti zigomi slavi, ma l’accento è quello tipico degli adolescenti della California.

La Russia è stata per anni la seconda nazione, dopo la Cina, dalla quale provenivano i bambini adottati  dagli americani. Ma tali adozioni sono diminuite costantemente sulla scia di una serie di scandali e di abusi che hanno indignato la Russia, inducendo le autorità a chiedere un controllo più rigoroso delle adozioni o la loro sospensione.
Secondo la presidenza del Dipartimento di Stato USA per gli affari consolari, ci sono stati 1.079 adozioni di bambini russi dagli americani nel 2010, rispetto alle 1.586 nel 2009 e alle 5.826 nel 2004.
Molti temono che regolamenti così severi possano portare potenziali genitori adottivi a guardare ad altri paesi e lasciare più bambini russi in balia degli orfanotrofi sotto finanziati e sovraffollati.

“Siamo fortunate ad essere state adottate”, ha detto Jessica. “Nelle foto che abbiamo visto, non avevamo nemmeno i vestiti giusti. Indossavamo abiti maschili”.

La storia della loro adozione risale al 1994, ed ha occupato la prima pagina del Washington Post. La coppia aveva due figli biologici ed era impaziente di adottare una ragazza per “allargare” la loro famiglia. Quando hanno proposto loro due gemelle, hanno subito acconsentito, apprestandosi a fare un viaggio lungo ed emotivamente pesante.
A fine agosto del 1994, Pam, un’infermiera, e Mike, un ex pilota di Top Gun, sono arrivati alla Children’s Home n. 13 armati di giocattoli e di medicine come fossero regali. Si sono subito preoccupati delle loro condizioni ed hanno scoperto che le ragazze di 25 mesi erano appena state dimesse da due settimane dall’ospedale con il sospetto di pertosse. Eppure giocavano e si agitavano come gli altri bambini della loro età.
Il timore di dover rinunciare alle loro nuove figlie si è materializzato il giorno seguente, quando le condizioni di Svetlana peggiorano e viene ricoverata di nuovo; in un giorno straziante come pochi le istituzioni hanno impedito a Pam e Mike di assisterla in ospedale.
Pochi giorni dopo, la piccola è stata dimessa e una volta rientrate in America sono state curate ed hanno recuperato pienamente le forze.

“Spero che molte persone vedendo la nostra storia abbiano deciso di adottare bambini provenienti dalla Russia, perché quei bambini avevano veramente bisogno di essere adottati. C’erano un sacco di bambini malati, oltre noi” ha detto Jessica.

Ci sono circa 250.000 bambini negli orfanotrofi statali. Ben l’80 per cento degli orfani russi finiscono in carcere, diventano tossicodipendenti o si danno alla prostituzione o ad altri crimini.
Poco si sa dei genitori biologici delle gemelle. In orfanotrofio, erano curate da Irina, che lavora ancora nella Children’s Home n. 13 ed ha salutato le ragazze al loro ritorno.

“E ‘così bello vedere queste ragazze, che erano piccole e anche piuttosto malate quando sono state adottate, ora che sono cresciute si sono trasformate in tali bellezze”, ha detto Irina, una donna robusta, con occhi buoni, capelli corti e radi, che ha fornito solo il suo nome di battesimo.
“E ‘molto bello perché si sente che il tuo lavoro non è stato sprecato”.(Fonte: Seattlepi.com 17/5/2011)