Adozioni internazionali. Alcuni enti autorizzati ci chiedono di pagare in contanti. Cosa fare?

Buongiorno,

alcuni enti autorizzati ci chiedono di pagare in contanti, altri dicono che non è possibile: come devo comportarmi?

Michele

Gentile Michele,

in casi come questo la nostra riposta è sempre la stessa: Ai.Bi. non chiede alle coppie adottive di portare soldi in contanti e non tracciabili nel Paese estero per coprire i costi delle procedure adottive, perché è un atto illegale che mette in moto un meccanismo di corruzione.

Dobbiamo ricordare a questo proposito che l’Ente autorizzato che spinge le coppie a pagamenti in contanti all’estero di presunti costi dell’iter adottivo, è passibile di revoca dell’ autorizzazione, oltre che di denuncia penale

Del resto le linee guida CAI (Commissione Adozioni internazionali), promulgate nel 2008, a riguardo sono molto chiare e precise. L’articolo 18 dei “Criteri per l’autorizzazione all’attività degli enti”, afferma infatti che “i rapporti economici tra enti e coppie che conferiscono il mandato devono essere regolati a mezzo di bonifico su apposito conto corrente bancario o postale”. L’articolo 12 delle stesse Linee Guida, poi, precisa che “i collaboratori dell’ente all’estero devono essere retribuiti per le loro prestazioni soltanto dall’ente. Le coppie in carico all’ente non possono fare da tramite per i pagamenti”.

A volte le coppie replicano, riportando quanto gli enti autorizzati avrebbero detto loro, ovvero che in certi Paesi non sarebbe possibile trasferire denaro tramite le banche. Cosa assolutamente falsa! Ai.Bi, che opera in 31 Paesi, certifica che è possibilissimo.

Va da sé, quindi, chiedersi con sospetto perché in un Paese un Ente Autorizzato chiede pagamenti in contanti se è dimostrato che i pagamenti con mezzi tracciabili sono sempre possibili? I motivi possono essere diversi, certo è che tale prassi nuoce gravemente a tutto il sistema delle adozioni internazionali e crea terreno fertile all’evasione delle imposte in Italia o all’estero alla corruzione, fino, nei casi peggiori, al traffico di minori…

Il consiglio che ci sentiamo di dare è di scegliere un ente autorizzato che abbia un bilancio certificato da una società di audit esterna e di esercitare il proprio dovere denunciando richieste di questo tipo alla Commissione per le adozioni internazionali.

Sperando di aver risposto alla sua richiesta, porgiamo i nostri più distinti saluti,

Staff Ai.Bi.