Adozioni Internazionali: dal 2004 in calo costante!

Le adozioni internazionali hanno raggiunto il picco nel 2004 con poco più di 45.000 adozioni realizzate, da allora, sono state sostanzialmente in calo quasi ovunque, secondo un’indagine condotta da Peter Selman, sociologo dell’Università di Newcastle in Inghilterra, una delle più importanti autorità in materia.

Nell’indagine condotta dall’Università di Newcastle, che ha preso in esame i primi 23 paesi che hanno accolto la maggior parte dei bambini attraverso l’adozione internazionale, la classifica vede al primo posto gli Stati Uniti con 137.711 adozioni tra il 2003 e il 2009, a seguire la Spagna con 29.197, la Francia con 25.637, l’Italia 23.597 e il Canada con 13.291 bambini adottati.
I primi cinque paesi rappresentavano l’84 per cento del totale, con 229.433 adozioni internazionali nel corso di tale periodo.

Una situazione che desta particolare preoccupazione, infatti, se da una parte diminuiscono le adozioni internazionali, dall’altra aumentano di anno in anno i bambini abbandonati (163 milioni nel 2010).  

La Cina è ancora il paese leader “esportatore” di figli adottivi. Dato che non sorprende vista la sua enorme popolazione. Nonostante ciò le adozioni dalla Cina sono scese di quasi due terzi dal suo picco nel 2005.
Con le eccezioni di Etiopia e Vietnam, la maggior parte dei paesi hanno visto cali nel numero di bambini inviati all’estero per l’adozione negli ultimi sette anni.

Per quanto riguarda la classifica dei paesi di origine dei bambini adottati, sempre nello stesso periodo (2003-2009), al primo posto c’era la Cina con 69.667 bambini, al secondo posto la Russia (44.471), a seguire Guatemala (24.013), Etiopia (17.882) e Sud Corea (12.184)

Guardando gli stessi numeri in un periodo più lungo, Selman ha rilevato che oltre 120.000 bambini cinesi sono stati accolti da nuove famiglie in 17 paesi di accoglienza tra il 1992-2009.