Adozioni internazionali in Africa: urgente l’adesione alla Convenzione de l’Aja

Bambini africaniE’ necessario migliorare la cooperazione tra stati africani per la protezione dell’infanzia e sviluppare l’adozione internazionale. E’ questa la posizione emersa nel corso del Meeting a cui hanno partecipato i rappresentanti di 15 governi africani della parte orientale e meridionale del continente. La conferenza si è svolta a Pretoria (Sud Africa) dal 23 al 25 febbraio 2010.

Dalla tre giorni è emersa la volontà dei governi africani di perfezionare il sistema legislativo per la tutela dell’infanzia abbandonata e migliorare così le misure di protezione dei minori. Ad oggi la maggior parte dei paesi del continente non ha ancora ratificato la Convenzione de l’Aja del 1993, che rimane il principale strumento di tutela dei diritti dei minori adottabili e delle aspiranti famiglie adottive.

Burundi, Burkina Faso, Kenya, Madagascar, Mali, Togo, e Sud Africa sono gli unici paesi che hanno aderito. Inoltre in molti Paesi manca una strategia di promozione dell’adozione nazionale e internazionale e così il percorso per garantire una famiglia risulta complesso e molto articolato. Basti pensare che in Kenya, per citare un esempio, un’aspirante famiglia adottiva deve risiedere un periodo molto lungo nel Paese (in media 8 mesi), una corsa ad ostacoli assurda per molte coppie.

Dare una famiglia ai minori abbandonati non solo è un diritto fondamentale, ma in Africa è anche uno strumento per evitare che migliaia di bambini finiscano nelle reti dei trafficanti, come si è evidenziato nel corso del Meeting di Pretoria.

Quando si parla di protezione dei minori, gli Stati non possono agire da soli” ha spiegato William Duncan, Vice Segretario Generale della Conferenza de l’Aja, nel suo intervento al Meeting. “La stretta cooperazione tra i governi e i giudici dei differenti Paesi è essenziale, e la Convenzione de l’Aja è uno strumento per facilitare questa cooperazione.

L’Africa è un continente in cui sono milioni i bambini in difficoltà familiare. Le ristrettezze economiche che incontrano i genitori, l’intolleranza nei confronti delle ragazze madri, le superstizioni nei confronti dei bambini abbandonati hanno peggiorato ulteriormente la condizione dell’infanzia.

Eppure stenta ad affermarsi nel continente una cultura dell’accoglienza familiare che possa restituire ai bambini la possibilità di essere figli.