Adozioni internazionali. Russia: relazioni post adottive fino alla maggiore età

russia - CopiaScadenze più stringenti per chi ha adottato bambini russi. Dal 3 settembre entra in vigore una legge che impone nuovi obblighi per gli enti autorizzati e per le famiglie. Tre le novità più importanti. Intanto il post-adozione dura fino a 18 anni.  Poi, dopo l’ingresso dei bambini in famiglia, le autorità russe richiedono cinque relazioni, anziché quattro. La prima deve essere inviata non più entro sei mesi dalla sentenza di adozione, ma nel periodo compreso tra due e quattro mesi successivi alla sentenza. Le altre scadenze seguono le vecchie norme: 6 mesi, un anno, due anni e tre anni. Con una flessibilità di un paio di mesi. Dopo i primi tre anni, va inviata in Russia una relazione biennale fino a quando gli adottati diventano maggiorenni. Altro punto saliente è che con la nuova legge le relazioni diventano obbligatorie e quindi spedite anche in assenza di un’esplicita richiesta da parte delle autorità russe.

Altre due novità riguardano aspetti tecnico-burocratici. Com’è noto i bambini russi adottati mantengono la cittadinanza russa fino a 18 anni. Quindi una volta arrivati nello Stato di accoglienza, occorre che i loro nominativi vengano registrati presso i consolati di riferimento. La legge numero 725 approvata il 22 agosto 2013- operativa dal 3 settembre- stabilisce, in fatto di registrazione, che responsabili per la registrazione siano non solo gli enti autorizzati (come in passato), ma anche le autorità competenti dello Stato di accoglienza. Per l’Italia, i servizi sociali territoriali.

Seconda novità. In caso di revoca dell’adozione e sistemazione in una famiglia diversa da quella iniziale, nonché nelle situazioni di  maltrattamento, abuso, violenza, e morte del minore, i consolati devono informare in Russia, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell’Istruzione e della Scienza.

Altre incombenze sono a carico degli enti autorizzati attivi sul territorio della Federazione russa. Essi dovranno informare gli stessi Ministeri e la competente autorità regionale su fatti che si allontanano dal normale iter adottivo (casi di abuso, maltrattamento, revoca della adozione e/o sistemazione dei minori in un’altra famiglia, cambiamento della situazione civile o familiare dei genitori adottanti, come pure sull’eventuale morte dei minori adottati). Dopo esserne venuto a conoscenza, l’ente ha cinque giorni lavorativi per inviare le informazioni alle autorità russe. E comunque tali notizie vanno comunicate entro un mese dall’accaduto  o da quando le autorità competenti dello Stato di accoglienza hanno accertato il caso.