Adozioni internazionali sotto quota mille all’anno. E della crisi si accorge anche la grande stampa

Ancora sconcerto per il taglio al Fondo adozioni, ma si spera negli emendamenti del senatore Collina

Il crollo delle adozioni internazionali è talmente vertiginoso da catturare, ormai, anche l’interesse delle pagine principali della grande stampa. Che, finalmente, inizia ad accorgersi di una situazione sempre più drammatica. Così, nella giornata di ieri, il quotidiano La Stampa è uscito con un articolo sulla tragica flessione che, nel 2019, porterà l’Italia al di sotto della soglia di un migliaio di pratiche concluse.

Meno di mille nuove famiglie adottive, quando, solo nove anni fa, erano ben oltre le tremila l’anno. In questo scenario si è inserita la contestatissima decisione, da parte del Governo, di operare, in sede di legge di bilancio, un taglio sul Fondo adozioni per il prossimo triennio. Taglio pari a circa due milioni di euro.

Una riduzione che ha generato le proteste della cabina di regia Adozioni 3.0, che riunisce i 49 enti autorizzati in Italia. “Una scelta assurda – avevano protestato gli enti autorizzati – nel momento in cui le famiglie hanno un bisogno disperato di supporto alla genitorialità, di qualsiasi tipo”. E, soprattutto, dopo che lo stesso ministro della Famiglia, Elena Bonetti, aveva dichiarato che bisognava rilanciare le adozioni.

“Il crollo delle adozioni internazionali – spiega l’articolo de La Stampa, firmato da Filippo Femia e Nicola Pinnaè un fenomeno progressivo. Le cause sono aumentate negli anni. La crisi economica ha provocato il primo rallentamento. Perché adottare fuori dai confini italiani costa molto: dai 15 mila ai 25 mila euro, a seconda dei Paesi e del numero di viaggi richiesti. Per questo gli enti chiedono un sostegno da parte del Governo”.

Ora gli enti – prosegue l’articolo – sperano negli emendamenti alla manovra presentati dal senatore Stefano Collina (PD). Uno di questi finanzia con 75 milioni in tre anni il Fondo per le adozioni. Una boccata d’ossigeno che nel 2020 potrebbe riportare le adozioni sopra quota mille”.