Adozioni Usa/Etiopia: 1 bambino su 5 arriva dal Paese Africano, ma si teme per procedure illegali

La sala delle partenze dell’aeroporto internazionale di Addis Abeba  potrebbe essere spesso confusa per un asilo nido. In media, 12 bambini etiopi ogni giorno volano via tra le braccia dei loro nuovi genitori, più della metà diretti verso gli Stati Uniti.
Nonostante la crisi delle adozioni internazionali, in America si è verificato un calo del 50% negli ultimi anni, le adozioni verso l’Etiopia hanno raggiunto cifre notevoli, un bambino su cinque arriva dal Paese africano. Sette anni fa il rapporto era di 1 su 200.
L’attenzione dei genitori adottivi americani si è spostata sull’Etiopia perchè, a differenza di paesi quali Guatemala, Vietnam e Nepal, le procedure per le adozioni risultano più semplici.
Questo rapido aumento delle adozioni internazionali dall’Etiopia ha fatto scattare un campanello d’allarme tra i gruppi a difesa dei diritti dei minori e tra i governi dei paesi maggiormente coinvolti.
L’ambasciata americana ad Addis Abeba sta monitorando da due anni le attività di adozione nel Paese. I funzionari consolari hanno identificato alcuni “attori cattivi” che sembrano essere impegnati in pratiche non etiche.
Il Dipartimento di Stato americano nell’ultimo anno ha pubblicato quattro avvisi di cautela circa le adozioni in Etiopia, inoltrando anche una lettera agli enti in cui invita ad aspettarsi ritardi nel trattare i casi di un orfanotrofio particolare, sospettato di frode.
Sulla questione, in una intervista telefonica, Susan Jacobs del Dipartimento di Stato americano per i diritti dei Bambini,  ha dichiarato che le agenzie di adozione dovrebbero essere responsabili delle irregolarità nei casi che trattano.
“E ‘contro la legge pagare per i bambini o corrompere i funzionari. Sono sicura che ci sono un sacco di tentazioni in un paese povero, ma non credo che la maggior parte dei genitori vogliono vendere i loro figli”.
La Jacobs sostiene che la soluzione stia nel chiedere a tutte le agenzie di adozioni internazionali di essere accreditate secondo la Convenzione dell’Aja.
Questa lineaè stata ribadita anche da funzionari del governo etiope che hanno sottolineato l’importanza della Convenzione e la necessità di una maggiore attenzione per quanto riguarda la situazione negli orfanotrofi.