Affidi familiari in calo, comunità educative in aumento. L’impatto di Bibbiano

4.000 ragazzi in più nelle comunità residenziali e 1.000 bambini in meno in affido. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali pubblica i dati sui minori fuori famiglia al 31 dicembre 2022

Il recente report del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, contenuto nel Quaderno della ricerca sociale n. 60, evidenzia un cambiamento significativo nella situazione dei minori in Italia.
Al 31 dicembre 2022, erano 41.683 i minori che non vivevano con la propria famiglia, un numero in crescita rispetto al 2021. Tuttavia, l’affido familiare è in calo, mentre aumenta il ricorso alle comunità residenziali, con un incremento di 4.000 ragazzi in un solo anno.
Il nuovo sistema di raccolta dati, introdotto nel 2017 ma operativo solo recentemente, offre un quadro dettagliato e stabile, superando le precedenti raccolte regionali spesso incomplete.
Grazie al Sistema informativo Siuss, il 97% degli ambiti territoriali sociali ha fornito le informazioni richieste per il 2022, distinguendo tra minori stranieri non accompagnati (Msna) e non. Complessivamente, al netto dei Msna, i minori allontanati dalla famiglia di origine sono 33.299.

Dati a confronto

Confrontando i dati del 2022 con quelli del 2021, al netto delle differenze metodologiche, emerge un aumento del 12% dei minori fuori famiglia, passando da 27.329 a 30.588. Il tasso di minori fuori famiglia in Italia è di 3,4 ogni 1.000 residenti tra 0 e 17 anni, con la Liguria che registra il tasso più alto (5,9), seguita da Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna.
La nuova metodologia di rilevazione include tutte le forme di affidamento, compresi quelli diurni e parziali, aumentando la visibilità di queste tipologie meno invasive che potrebbero incentivare più famiglie a partecipare. Nonostante ciò, al 31 dicembre 2022, i minori in affido familiare erano 16.382, una cifra che, escludendo i Msna e considerando solo gli affidamenti stabili, scende a 12.507, in calo rispetto ai 13.248 del 2021.
Il report attribuisce questa flessione a diversi fattori, tra cui la pandemia da Covid-19, che ha ridotto la disponibilità delle famiglie a causa delle preoccupazioni sanitarie e socioeconomiche. Inoltre, i servizi di supporto hanno subito rallentamenti, influenzando negativamente l’affidamento familiare.
Parallelamente, cresce il numero di minori accolti nei servizi residenziali: 25.301 nel 2022, inclusi i Msna. Al netto di questi ultimi, i minori in comunità sono 18.081, rispetto ai 14.081 del 2021, con un aumento significativo. La maggioranza dei minori accolti ha tra 15 e 17 anni e prevale una componente maschile (63%).
La distribuzione territoriale dell’accoglienza residenziale mostra una forte eterogeneità: la Liguria registra il tasso più alto, mentre Toscana e Abruzzo i più bassi. Le strutture residenziali per minorenni sono 3.680, con una predominanza di comunità socioeducative e di tipo familiare. Il Progetto educativo individuale, fondamentale per il reinserimento sociale, è predisposto dall’87% dei soggetti attuatori.

L’effetto Bibbiano

L’effetto Bibbiano sembra aver influenzato negativamente la fiducia nell’affidamento familiare, riducendo il numero di minori che possono beneficiare di un ambiente familiare accogliente e amorevole. La sfida per il futuro sarà garantire un equilibrio tra affidamento familiare e accoglienza residenziale, con politiche mirate a sostenere le famiglie affidatarie e migliorare i servizi di supporto.

[Fonte: Vita]

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Ai.Bi. Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito dell’Associazione.