Affido familiare: un Manifesto per i single

Un manifesto sull’affido familiare come strumento di confronto e di risposta ai minori che non vivono più nella propria famiglia d’origine. E’ quanto è stato realizzato, nell’ambito del programma nazionale ‘Un percorso sull’affido’, da tre regioni italiane: Marche, Toscana e Umbria.

“E’ necessario – si legge in uno dei passaggi chiave del manifesto – pensare e riflettere su forme diverse di affido: single e famiglie a tempo parziale, per adolescenti in difficoltà o a rischio devianza. Si avverte l’esigenza di una maggiore flessibilità, anche per agevolare le famiglie d’origine che possono in tal modo accettare con tranquillità l’intervento di sostegno”.
 
Il manifesto è stato presentato durante il seminario ‘Un percorso nell’affidamento’ tenutosi all’Istituto degli Innocenti di Firenze, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle rispettive regioni promotrici del manifesto.

Mario Margasini, responsabile servizio istruzione della regione Umbria, ha sottolineato come “il taglio di risorse al welfare non aiuta ad affrontare le questioni legate all’affido”. Margasini ha ricordato come in Umbria i minori in affidamento familiare siano aumentati dai 201 del 2007 ai 208 del 2009. Discorso simile anche nelle Marche, dove i minori in affidamento familiari sono passati dai 312 del 2008 ai 335 del 2010, mentre quelli presenti nelle strutture residenziali sono considerevolmente diminuiti, passando da 846 a 547.

“E’ necessario – ha detto Renato Scuterini, dirigente dell’assessorato al welfare della regione Marche – creare maggiore consapevolezza reciproca sui temi dell’affidamento tra le varie realtà italiane”. Inoltre, “servono relazioni più strette fra tribunali e operatori”.
Presente al convegno anche l’assessore al welfare della regione Toscana Salvatore Allocca: “Il confronto con altre regioni – ha detto – è un passo importante per capire meglio le trasformazioni che si stanno verificando nella società e nel fenomeno dell’affido. E’ necessaria un’opera di manutenzione della legge 184/83 che regola questa realtà, per renderla più flessibile e più corrispondente all’attuale situazione sociale. In Toscana vediamo una diminuzione di oltre il 15% degli affidi familiari, probabilmente frenati da fattori come la crisi economica, la diffidenza verso gli immigrati o la diffusione sempre maggiore di nuove tipologie familiari. Per far fronte a questa situazione potremmo aprire la strada dell’affido ai single o comunque rendere lo strumento più flessibile”.