Affido. Ma quanti sono veramente i minori fuori famiglia?

Il Ministro Orlando: “Regna una certa confusione nell’opinione pubblica come tra gli operatori del settore”. Diminuiscono gli affidi, aumentano i minori in comunità

Alla fine del 2019, erano 27.608 i bambini, nel nostro Paese, collocati fuori famiglia. Un numero impressionante, che non tiene conto del numero dei Misna, i minori stranieri non accompagnati, altrimenti lieviterebbe ulteriormente.

Il report, elaborato nel mese di luglio dall’istituto degli Innocenti di Firenze e presentato lo scorso 4 agosto dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, in Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare, parla chiaro. Al 31 dicembre 2019 in Italia, erano 13.555 i minori in affidamento familiare, l’1,4 per mille della popolazione minorile residente in Italia e 14.053 i bambini accolti in servizi residenziali per minorenni.

Andrea Orlando ha inoltre evidenziato come il report dell’Istituto degli Innocenti, indichi una diminuzione del numero di minori in affido familiare rispetto al 31 dicembre 2017, anno dell’ultima rilevazione, quando, ricorda Vita erano 14.219. “È aumentato – specifica il web magazine– il numero dei minori collocati in comunità (14.053 al 31 dicembre 2019 contro i 12.892 al 31 dicembre 2017, così che complessivamente si registra un aumento dei minori fuori famiglia da 27.111 a 27.608: circa 500 in più in due anni”.

 Il ministro Orlando nella sua relazione, indica come tra le questioni derimenti rispetto “al tema oggetto dell’inchiesta della Commissione” vi sia quello  della “rilevazione dei dati”.

La disponibilità di informazioni – spiega il ministro – deriva infatti dalla presenza sia di più fonti di produzione di dati, ognuna con proprie caratteristiche, gestite prevalentemente dalle Regioni e Comuni, sia di diverse fonti di ricognizione (Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, Istat, Autorità garante). Se la ricchezza informativa che ne deriva è un valore aggiunto per le riflessioni sul tema – sottolinea Orlando- può d’altro canto indurre a una certa confusione nell’opinione pubblica come tra gli operatori del settore se non emerge con chiarezza in cosa queste rilevazioni finiscono per differenziarsiSi pone quindi l’esigenza di un sistema informativo unitario, basato su indicatori uniformi e comuni su tutto il territorio nazionale, per rilevare e monitorare costantemente questo insieme di dati: a) il numero e le caratteristiche dei minori fuori famiglia, delle tipologie del percorso di accoglienza, dei tempi e delle modalità di uscita dallo stesso; b) il numero e la tipologia delle strutture di accoglienza; c) il numero e le caratteristiche degli affidatari. Credo sia necessario implementare un sistema di monitoraggio centralizzato e fare in modo che il Ministero del Lavoro possa rafforzare il ruolo di coordinamento sulla raccolta dei dati, ai fini di una più razionale valutazione delle misure già poste in essere e di una più efficace adeguatezza degli interventi futuri”.