Al via l’anagrafe dei bambini abbandonati e ‘invisibili’ del Perù

bimba_perù-200-200E’ un disastro senza confini, quello dei bambini abbandonati in Perù. Nel 2011 la Defensoria del Pueblo (Ufficio del difensore civico) comunica un dato: sono 17mila i bambini abbandonati. Il timore è che il numero sia addirittura sottostimato. In Perù uno dei problemi principali è proprio l’assenza di elementi certi.

Contro la marea dei ‘bambini senza identità’, i Volontari Ai.Bi. hanno messo in campo un’attività specifica che rientra nel progetto ancora in corso, «Quien acoge a uno de estos niños » (Chi accoglie uno di questi bambini).

Nel quartiere del Callao, il porto di Lima, i volontari hanno battuto strade, piazze, vicoli alla ricerca di strutture non censite, aiutati spesso dalla stessa popolazione che ha permesso loro di individuare dodici istituti che accolgono bambini abbandonati di cui il Ministero della Donna e Popolazioni Vulnerabili (MIMP) ignorava l’esistenza. Mentre nella regione di La Libertad, di cui Trujillo è capitale, sono stati individuati 14 centri di accoglienza, che solo nei primi quattro mesi del 2013 hanno ospitato quattrocento minori.

Il progetto principale è finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana e realizzato dalla Conferenza Episcopale Peruviana (capofila), con la CARITAS del Perú e Amici dei Bambini. L’obiettivo  è quello di di sostenere e accompagnare l’accoglienza familiare dei bambini e degli adolescenti che vivono nei “Centros de Atención Residencial” (CAR).

Nel Paese andino esistono vari tipi di Car: alcuni sono gestiti da privati, e sono registrati presso il Ministerio de la Mujer y Poblaciones Vulnerables (Ministero della donna e delle popolazioni vulnerabili); altri sono pubblici, e sono gestiti direttamente dallo stesso Ministero; altri ancora sono privati e non sono registrati dal Ministero. Questi ultimi costituiscono una realtà “nascosta”- fatta di centinaia di istituti, spesso diretti da religiosi, che con attenzione e benevolenza si occupano di centinaia di bambini abbandonati. Ma una volta lasciati i Car questi bambini e adolescenti rischiano di finire preda di adulti senza scrupoli, trafficanti, pedofili. Una ragione in più per combattere l’abbandono infantile, in Perù come in altre aperti del mondo, considerato ormai la quarta emergenza umanitaria, dopo la fame, la malattia e la guerra.