Anna Torre (Ariete): “La CAI non deve ricominciare ogni volta da zero”. Le posizioni di AVSI e CEA

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Continuano ad arrivare le opinioni degli Enti Autorizzati, a sostegno della proposta del presidente di Ai.Bi., Marco Griffini, sulla proposta di ricandidare la dott.ssa Bacchetta alla vicepresidenza della CAI.

Anna Benedetta Torre, presidente di Ariete Onlus, nel sostenere la ricandidatura della vicepresidente, rivolge anche un appello al nuovo Governo: La cosa più importante è che dovremmo approfittare del nuovo Governo per chiedere subito di annullare le modifiche apportate da Rosi Bindi al regolamento della presidenza CAI che prevede che sia un Ministro a dirigerla. Dobbiamo quindi, noi enti autorizzati, sollecitare il Governo a ripristinare il regolamento della CAI e a farlo tornare com’era prima.

Noi certamente auspichiamo che Daniela Bacchetta sia rinominata, però nella veste di presidente della CAI, non di vice, perché ha dimostrato di saper tamponare tutte le falle del sistema delle adozioni internazionali da sola, senza alcun aiuto politico o istituzionale. Lei è la mente storica di questo settore, e ha un’esperienza incredibile.

Il tema delle adozioni è molto delicato e incide sulla vita di molti bambini e coppie adottive. Non possiamo permetterci che ad ogni cambio di Governo – prima con un ministro assente, poi con un tecnico con poco margine di manovra, adesso col Governo Letta che non sappiamo quanto durerà – la presidenza della CAI venga cambiata, arrestando i lavori della commissione. Ogni volta è come ricominciare da zero. Noi dobbiamo invece dare più garanzie di continuità.

C’è davvero poca attenzione verso i minori. Il punto focale è tornare indietro a come era la commissione prima. Quindi bisogna partire da qui: modificare la legge, e far presiedere la CAI da Daniela Bacchetta, nominando così una persona davvero competente alla direzione della commissione. In questo modo risolveremo molti dei nostri problemi”.

Per LA responsabile del Settore Adozioni internazionali di AVSI, Martina Gennari,La proposta di Marco Griffini di ricandidare alla vicepresidenza della CAI Daniela Bacchetta è una proposta sicuramente interessante, perché lei si è sempre distinta e si è impegnata moltissimo in questi anni. Ha maturato molta esperienza e si è guadagnata grande stima anche a livello internazionale, e sarebbe davvero un peccato perdere questo bagaglio. Saremmo quindi d’accordo con questa proposta.

Non bisogna dimenticare che durante questi anni di lavoro, la Bacchetta è stata lasciata sola a svolgere la sua attività, e la politica è stata del tutto assente. Se lei avesse avuto un supporto politico, questo avrebbe sicuramente favorito il lavoro della vice presidente.

La crisi che il settore delle adozioni internazionali sta affrontando è un discorso molto complesso: mi auguro solo che la CAI abbia in futuro una forte guida e un maggior peso a livello internazionale. La crisi del settore non è solo legata a quella economica ma è dovuta anche ad un fattore molto rilevante: i bambini che arrivano sono sempre più grandi come età e difficili come casistiche e questo dipende anche dal fatto che molti paesi applicano in materia di adozioni politiche restrittive e nazionalistiche. A fronte di questo, un’autorità centrale forte che sia in grado di discutere a livello internazionale potendo far valere un’autorità come stato, sarebbe importante”.

In un comunicato stampa pubblicato venerdì 24 maggio, anche il Coordinamento degli Enti Autorizzati (CEA), attraverso il portavoce Gianbattista Graziani, lancia l’appello a trovare subito un presidente CAI:Il CEA esprime grande preoccupazione per la mancata assegnazione della delega alla Famiglia ad un esponente del neo costituito Governo Letta. La vacanza di una forte e decisa guida politica del sistema italiano delle adozioni internazionali e della presidenza CAI sta tracciando un solco profondo di cui il CEA è certamente preoccupato.

Il sistema adozioni internazionali deve recuperare la propria reputazione, fare fronte alla contrazione del numero dei Decreti di Idoneità e alla crisi economica che sta attanagliando le famiglie italiane che vogliono adottare un bambino all’estero. Per contrastare questo calo nella disponibilità all’accoglienza c’è urgenza di ridare una guida autorevole alla Commissione per le Adozioni Internazionali e di garantire in seno alla stessa la rappresentanza degli Enti autorizzati con l’istituzione della Consulta di settore.

Unico riferimento al di là delle scelte politiche rimane la Vicepresidente Bacchetta alla quale esprimiamo un ringraziamento per quanto sta facendo nell’espletamento delle sue funzioni istituzionali per arginare l’emergenza”.