Assegno di mantenimento. Se le entrate sono calate per il Coronavirus si può chiedere una riduzione dell’importo?

Cara Ai.Bi.,

sono un papà separato e libero professionista. In seguito all’emergenza sanitaria per il Coronavirus che ha colpito il nostro paese nell’ultimo anno le mie entrate si sono ridotte sensibilmente per la chiusura forzata di alcuni clienti, alcuni dei quali peraltro non hanno più riaperto.

Ho provato a chiedere alla mia ex moglie un po’ di clemenza, auspicando che fosse d’accordo a ridurre, almeno per qualche tempo, l’importo dell’assegno di mantenimento che le devo per i nostri due figli. Purtroppo non ha voluto sentire ragioni.

Mi domandavo pertanto se fosse possibile richiedere una riduzione dell’assegno di mantenimento rivolgendomi al tribunale.

Franco

Caro Franco,

non esiste in merito una giurisprudenza consolidata. Tuttavia ti riportiamo una recente decisione del Tribunale di Terni, che riguarda una casistica simile alla tua. Qui una donna, dipendente della pubblica amministrazione, chiedeva al Tribunale di intervenire nei confronti dell’ex marito, un consulente aziendale, imponendo un incremento dell’assegno di mantenimento per i figli, da 350 euro mensili a 400. Tale richiesta non solo non è andata a buon fine, ma addirittura il tribunale, con un’ordinanza presidenziale, ha decurtato l’assegno, da 350 a 200 euro mensili.

La decisione è sopraggiunta poiché l’uomo, che a sua volta aveva chiesto una riduzione dell’assegno a 150 euro mensili, ha dimostrato che, oltre alle spese affrontate dopo la separazione, soprattutto per il fatto che il giudice avesse assegnato la casa familiare alla moglie, le sue entrate si erano ridotte drasticamente a causa della pandemia e di un intervento chirurgico che lo aveva costretto a interrompere la sua attività per diverso tempo.

“Deve presumersi – è possibile leggere nell’ordinanza predetta – la contrazione dei redditi del resistente libero professionista a causa della pandemia, che ha comportato l’interruzione dell’attività libero professionale per circa due mesi”. Il tribunale si è riservato di rideterminare nuovamente l’assegno nel caso di un recupero dei livelli reddituali dell’uomo.

Sperando di esserti stati di aiuto ti salutiamo e ti abbracciamo,

Staff Ai.Bi. – Amici dei Bambini