#BAMBINIxLAPACE. Ucraina: accanto alle famiglie sfollate per aiutarle a tenere viva la speranza (6)

Tante delle famiglie che i cooperanti di Ai.Bi. incontrano durante le quotidiane consegne di beni e supporto a chi è stato colpito dalla guerra, raccontano di sofferenze e paure impossibili da dimenticare. Solo l’aiuto che arriva dalle persone, vicine e lontane, riaccende la speranza

Come più volte raccontato, una delle attività che sta via via crescendo sempre di più nel contesto del progetto #BAMBINIxLAPACE è quella delle visite quotidiane che lo staff di Ai.Bi. in Ucraina effettua per portare beni di prima necessità, aiuto e sostegno ai bambini ucraini e le famiglie della zona di Kiev e di Volodarka, il luogo in cui Amici dei Bambini aveva attivo prima della guerra il suo programma Adozione a Distanza, oggi modificato per venire incontro alle nuove esigenze sia della famiglie rimaste in zona, sia delle tante che sono sfollate lì dopo aver abbandonato le loro case in zone più pericolose del Paese.
Questa attività ci permette anche di conoscere da vicino le storie di chi, con il vostro contributo, aiutiamo, scoprendo un universo di difficoltà, di sogni infranti, ma anche di speranze per il futuro e di grande determinazione e forza di volontà.
Abbiamo già raccontato quattro “puntate” sulle storie dei bambini di Volodarka:
UNO, DUE, TRE, QUATTRO e CINQUE

Giorni di dolore e disperazione prima di trovare un po’ di speranza

Data la situazione, tutte le storie che si incontrano girando di casa in casa hanno una sostanziosa dose di dolore, abbandono, paura… alle spalle. Alcune, però, sono più difficili di altre e raccontano di situazioni davvero difficilissime e che sarebbero potute andare a finire ben peggio, come purtroppo sarà senz’altro successo a tante altre vite che non verranno nemmeno mai raccontate.
Difficilissima, per esempio, è la storia della famiglia di Ksenia, che non è appena è stato aperto il “corridoio verde” ha lasciato la casa di Melitopol e tutto ciò che aveva per fuggire, vivendo giorni di dolore, paura e disperazione. Inizialmente la famiglia è andata da alcuni lontani parenti nella regione di Kiev. Poi, dopo altro girovagare, è arrivata a Volodarka, in una casa messa a loro disposizione gratuitamente con il solo pagamento delle utenze. Volodarka, però, è un piccolo paese, che per di più si è riempito di sfollati con lo scoppio della guerra: trovare un lavoro è complicato e, infatti, la mamma e il patrigno di Ksenia non lavorano. Con loro c’è anche il nonno e la sorella minore, che ha cominciato quest’anno la prima elementare e frequenta la scuola a distanza, grazie alla generosità dei padroni di casa che pagano il collegamento a internet affinché i bambini possano seguire le lezioni. Ksenia viveva nel dormitorio del collegio di Volodarka, ma al momento si trova a casa perché gli studi si tengono online, a distanza. È una ragazza allegra e socievole che è stata subito apprezzata in classe.

Bambini da soli con il papà

Chi ha letto le tante storie che abbiamo pubblicato sui “nostri” bambini di Volodarka avrà visto come, per la maggior parte, vivano insieme alla sola mamma o ai nonni, visto che tanti degli uomini sono stati chiamati a combattere.
Ci sono, però, anche dei bambini che vivono da soli con il padre, come Kateryna, Roman e Nazar, tre fratelli di 11, 7 e 6 anni che sono stati abbandonati dalla madre quando il figlio minore aveva 4 mesi. I bambini sono stati cresciuti dalla nonna, mentre la mamma, nel frattempo, si è risposata e non si interessa a loro. I cooperanti di Ai.Bi. hanno acquistato insieme alla nonna tutto il necessario per rifornire la famiglia di cibo.

Sostieni anche tu la campagna di Ai.Bi. BAMBINIXLAPACE

Queste sono solo alcune delle tante storie che quotidianamente i nostri operatori intercettano e affrontano, cercando il modo migliore per aiutare ciascuno. I questo contesto è più che mai prezioso l’aiuto che ognuno può dare aderendo al progetto di adozione a distanza dei bambini e le famiglie ucraini, che permette di dare continuità agli interventi che Ai.Bi. compie nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE. Clicca QUI per dare il tuo contributo.
Ai.Bi. ha anche deciso di devolvere al progetto #BAMBINIxLAPACE tutte le donazioni raccolte durante il periodo natalizio, a partire dal grande evento “Il Bello che Fa Bene”, che torna in presenza dal 16 al 20 dicembre, a Milano, in via Tortona, 30, con un Temporary Shop e una mostra fotografica proprio sui progetti di Ai.Bi. in Ucraina, Moldova e Italia.
Tutte le informazioni, QUI