Bambini, vittime del lavoro. Congo: 50 morti in un pozzo. Kenya: schiava nella casa della zia   

Sono 152 milioni i bambini, in tutto il mondo, costretti a lavorare. Un numero impressionante che durante l’emergenza coronavirus è andato via via aumentando, anche a causa della chiusura delle scuole.

152 milioni di volti, di vite e di storie differenti. Accomunate da un’unica parola: privazione.

Privazione del diritto fondamentale di ogni bambino a vivere la propria infanzia. A studiare, ad essere tutelato, curato, a sognare. Privazione della propria libertà, obbligati a vivere come schiavi, senza tutele, perdendo a poco a poco se stessi, se non la propria stessa vita.

Sharon privata dell’infanzia

Tra questi volti c’è quello di Sharon, dal Kenya, che lasciata l’abitazione materna con il sogno di poter studiare si è ritrovata schiava bambina a casa della zia paterna. Sfruttata, umiliata da chi doveva proteggerla, senza poter andare a scuola. Lavorando costantemente tutto il giorno, sopportando fatiche anche fisiche incredibili per la sua età. Fino ad essere salvata da un eroe buono. Un poliziotto.

Ma quanti bambini invece non ce la fanno. Scappano dai loro aguzzini per poi ritrovarsi soli e schiavi di un altro mercato. Quello che si approfitta dei loro giovani corpi indifesi.

Quanto vale la vita dei giovani lavoratori del Congo?

Ma è anche la storia di tanti altri giovani volti. Come quelli dei bambini lavoratori della Repubblica Democratica del Congo. Tra le 50 vittime della tragedia del crollo di un pozzo minerario a Kamitunga.

 Non casi eccezionali, ma storie troppo spesso all’ordine del giorno.

Ai. Bi. lotta ogni giorno al fianco di  tutti i bambini e gli adolescenti che in Italia e nel mondo si trovano ad essere soli e vulnerabili.

Li accoglie, li tutela, li cura, gli fornisce un luogo caldo dove sentirsi protetti e la possibilità di studiare e di recuperare un po’ di serenità.

Minori privi di ogni sostegno familiare, accolti soli o insieme alle loro madri nelle nostre comunità di accoglienza in Italia, abbandonati negli istituti africani e sudamericani o sfollati, insieme ai familiari sopravvissuti alla guerra, a nord della Siria.

Ai. Bi. è al fianco di tutti loro per non lasciare indietro neanche un bambino.

Aiutaci anche tu.

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