BAMBINIxLAPACE. Bambini senza infanzia: dall’Ucraina a Gaza, i volti del genocidio

Dalle deportazioni russe ai bombardamenti su Gaza… quale futuro per i più fragili? L’allarme dell’Ucraina

Il genocidio che si sta consumando a Gaza, con migliaia di civili palestinesi uccisi, intere famiglie cancellate, oltre 50mila bambini morti o feriti, in un’operazione di deumanizzazione che ha comprensibilmente suscitato l’indignazione internazionale, si riflette, in una certa misura e con i dovuti distinguo, anche nel conflitto russo-ucraino.

L’urlo dei bambini ucraini

Sono giorni di altissima tensione in Europa: cieli attraversati da droni, sconfinamenti di jet russi, bombardamenti quotidiani sull’Ucraina. Mentre l’aggressione di Mosca continua, il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, lancia un grido di allarme.

Le parole di Dmytro Lubinets

Lubinets conosce da vicino la brutalità dell’occupazione: la sua città natale, Volnovakha, è stata rasa al suolo. Nei territori temporaneamente occupati — Crimea, Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia, Kherson — milioni di civili vivono senza diritti fondamentali. Anziani, malati e persone con disabilità non riescono a fuggire, mentre Mosca detiene illegalmente circa 16mila civili, fra cui leader religiosi e rappresentanti internazionali.

La deportazione

Il dramma più atroce riguarda però i bambini. Dal 2014 la Russia ha messo in atto un vero e proprio sistema di deportazioni: rapimenti, falsificazione dei documenti, adozioni forzate da famiglie russe. Quasi 20mila bambini sono stati identificati come vittime di questa pratica, ma il numero reale potrebbe superare il milione e mezzo. La stessa Russia ammette che almeno 700mila minori sono stati trasferiti. Molti hanno perso i genitori, uccisi o detenuti.

Si tratta di un crimine che Lubinets definisce senza esitazione genocidio: “Nei territori occupati sono sottoposti a un processo di educazione in lingua russa. Questo processo è altamente militarizzato, puntando al massimo dell’indottrinamento. I bambini ucraini, maschi e femmine, devono far parte delle organizzazioni militari russe. Lo scopo è usare l’infanzia ucraina come risorsa per la nuova generazione delle forze armate russe”
Grazie alla Coalizione internazionale per il ritorno dei bambini, sostenuta da oltre 40 Paesi (tra cui l’Italia e il Vaticano), finora sono stati riportati a casa 1.629 minori. Un numero che resta però drammaticamente insufficiente. Conclude Lubinets: “dobbiamo fare di più: fare più pressione su Mosca attraverso sanzioni economiche più dure. Non possiamo lottare da soli, ma possiamo farlo tutti insieme”.

La speranza dei bambini dell’Ucraina è appesa a un filo

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, sono passati oltre 3 anni. In questo tempo oltre 600 bambini sono morti e oltre 2.000 sono stati feriti. Anche la speranza rischia di morire.
Ai.Bi. Amici dei Bambini con il progetto BAMBINIxLAPACE ogni giorno porta ai minori e le loro famiglie aiuto concreto, supporto psicologico e attimi di vita “normale”, in un tempo che normale non è.
Ecco perché oggi più che mai c’è bisogno del tuo aiuto: per non far spezzare il filo della speranza. EMERGENZA UCRAINA