BAMBINIxLAPACE. Ucraina. La vita durante la guerra: il racconto che nessuno riesce a fare

Famiglie spezzate, case distrutte, ritorni impossibili: la guerra in Ucraina è un trauma che soffoca le parole… e forse anche la speranza

Spesso, sui giornali, la guerra si traduce in “numeri”: quanti morti, quanti feriti, quante bombe cadute… Ma il vero dramma di ogni conflitto è quello che è più difficile raccontare: lo sconvolgimento della vita di bambini e famiglie.
Nelle ultime settimane, Ai.Bi. Amici dei Bambni ha provato a raccogliere proprio queste storie, tra famiglie e persone che cercano quotidianamente di resistere alla guerra in Ucraina.

Voci dal conflitto

E la risposta è stata sorprendente, perché quando si chiede della quotidianità, la gente risponde, racconta, condivide. Se invece si prova a toccare il contesto più profondo, quello della guerra che condiziona ogni cosa, le parole si spengono. Le voci si abbassano, la gola si blocca. Qualcuno dice apertamente di non riuscire a parlarne, altri scelgono il silenzio. È come se il dolore fosse anestetizzato: un trauma troppo grande, troppo vivo, per essere raccontato.

Vivere sotto le bombe

Un esempio emblematico è quello di una dipendente di Ai.Bi. Ucraina. Ha perso un fratello al fronte, ora aspetta un bambino e il marito – con cui si è appena sposata – è stato richiamato alle armi.
Quando abbiamo cercato di parlarle della sua situazione, ha rifiutato: il rischio di toccare quella ferita, tra lutto e paura, è troppo pericoloso.
Altra storia è quella di una famiglia di profughi con tre figli, rifugiata per tre anni a Volodarka dopo essere fuggita da un villaggio vicino a Zaporizhzhia. Nonostante l’accoglienza ricevuta, hanno deciso di tornare nella loro casa distrutta, in una zona vicina al fronte. Abbiamo discusso a lungo, valutato rischi e alternative, ma la loro scelta è stata chiara: tornare a casa. Ora si sentono più pronti ad affrontare i pericoli, affidandosi alla loro resilienza, alla protezione di Dio e degli angeli.

Una speranza che non si spezza

Resta però un unico desiderio, condiviso da tutti: che la guerra finisca. Che i bambini possano crescere senza paura. Che non ci sia più bisogno di silenzio per sopravvivere al dolore.

La speranza dei bambini dell’Ucraina è appesa a un filo

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, sono passati oltre 3 anni. In questo tempo oltre 600 bambini sono morti e oltre 2.000 sono stati feriti. Anche la speranza rischia di morire.
Ai.Bi. Amici dei Bambini con il progetto BAMBINIxLAPACE ogni giorno porta ai minori e le loro famiglie aiuto concreto, supporto psicologico e attimi di vita “normale”, in un tempo che normale non è.
Ecco perché oggi più che mai c’è bisogno del tuo aiuto: per non far spezzare il filo della speranza. EMERGENZA UCRAINA