Belgio. Una “cassetta della posta” per depositare i neonati abbandonati

Lo sportello è comparso a Bruxelles, dopo una battaglia legale durata tre anni

A Bruxelles, in Belgio, è comparsa una “cassetta della posta” per lasciare i neonati abbandonati. L’idea riprende la tradizione medievale della “Ruota degli esposti“, che consentiva di lasciare un bambino, anonimamente, in un apposito contenitore, solitamente posizionato all’esterno di un convento, che sarebbe poi stato preso in custodia dai religiosi. La “cassetta” è stata installata nel quartiere Evere, grazie all’impegno di una ONG, Corvia, che ha ottenuto la possibilità di attivare una “boîte à bébés” che consenta ai genitori che non sono in grado di prendersi cura del proprio figlio di lasciarlo in via del tutto anonima in custodia ai volontari dell’associazione.

Per quanto possa sembrare strano, il percorso verso l’inaugurazione della “cassetta” non è stato esente da problemi. Nel 2017, infatti, il sindaco ne vietò l’installazione, spinto dalla preoccupazione che questo meccanismo potesse addirittura favorire l’abbandono di minori, costringendo così la ONG a ricorrere al Consiglio di Stato per annullare la decisione. Bisogna infatti pensare che tale pratica, purtroppo, è spesso l’unica via per consentire che a neonati partoriti da genitori disperati, assolutamente non in grado di crescere un figlio, sia salvata la vita, evitando che finiscano in qualche cassonetto.

Belgio. Neonati abbandonati: la “cassetta” può salvarne la vita

“Ci congratuliamo con noi stessi, perché ogni bambino dovrebbe avere diritto a un futuro”, ha detto a la portavoce di Corvia Mathilde Pelsers, spiegando che l’obiettivo ora è quello di rendere operativa la “boîte” entro il mese di ottobre. Negli Stati Uniti, similarmente a quanto avvenuto in Belgio, all’inizio del 2019, sono state installate 13 cassette postali similari in cui lasciare i bambini, un’iniziativa promossa dalla ONG Safe Heaven Baby Boxes (SHBB), per offrire un’alternativa alla possibilità, prevista dalle leggi federali, di lasciare i bambini registrando però la propria identità. “Le persone che prendono questa decisione difficile – spiegano dall’organizzazione – sono spesso molto giovani e non vogliono che nessuno sappia cosa è successo. Di fronte ai sentimenti di vergogna e di colpa che questo genera, molti scelgono di abbandonare i loro bambini davanti alle porte di ospedali, stazioni di polizia o stazioni dei vigili del fuoco”.

Come le cassette postali progettate da SHBB anche quella installata a Bruxelles sarà aperta 24 ore su 24 e sarà dotata di un allarme che, una volta lasciato il bambino, consentirà al personale di prelevarlo immediatamente e in tutta sicurezza. In Italia, a differenza che altrove, esiste una legge che consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ospedale in cui avviene il parto. Il bambino, a quel punto, viene indicato come “nato da donna che non consente di essere nominata”. Anche in Italia esistono, dagli anni Novanta, le “culle per la vita”: sono 60 in tutto il territorio nazionale e, fino ad ora, hanno permesso di salvare le vite di almeno 10 neonati.