Belluno. “Web e ricerca delle origini”: genitori e figli alla scoperta delle potenzialità e delle trappole dei social network

social media managerQual è realmente il rapporto tra i ragazzi di oggi e la tecnologia e come possono i genitori aiutare i propri figli a evitare le trappole della realtà virtuale? E nello specifico, che potenzialità e che minacce possono offrire i social network ai figli adottivi? A queste domande si proverà a dare una risposta nel corso dell’incontro “Web e ricerca delle origini. L’utilizzo dei social”, che si svolgerà a Belluno venerdì 4 novembre.

L’appuntamento è per le ore 18, nella sala Cucchini dell’Ospedale di San Martino, per il secondo e ultimo incontro della serie “Parliamo di adozione”, organizzato dall’Usl 1 della città veneta in collaborazione con gli enti autorizzati per le adozioni internazionali operativi sul territorio, tra cui Amici dei Bambini.

L’incontro nasce principalmente come un’occasione per approfondire i rapporti tra i giovani e le tecnologie, in particolari quelle legate all’accesso al web. La navigazione in internet, infatti, se per un verso offre molte possibilità, per un altro nasconde diverse insidie. Da qui la necessità, avvertita da molti genitori, di orientare le esperienze dei propri figli nel mondo virtuale e di controllare in particolare le modalità di utilizzo dei social.

Un problema, questo, che interessa in particolare le famiglie adottive. “Molti genitori sono preoccupati che i loro figli, una volta giunti all’adolescenza, possano chiedere di riprendere i rapporti con i loro parenti biologici e il loro Paese di origine – spiega Alice Paolin, referente di Ai.Bi. Veneto -. I social network presentano spesso delle pagine che si propongono di aiutare i figli adottivi a mettersi in contatto con le loro famiglie biologiche, ma in realtà si rivelano trappole dietro cui si celano casi di inganni e cyberbullismo molto pericolosi per i ragazzi”.

Anche in questo è necessario quindi che gli enti supportino le famiglie adottive. “Gli enti – ricorda ancora Paolin – offrono a genitori e figli specifici servizi di supporto psicologico e di ascolto delle storie personali. In questo quadro, ovviamente, ci proponiamo ci approfondire anche la funzione di protezione dei genitori nei confronti dei figli per quanto riguarda l’uso dei social”.

Gli incontri “Parliamo di adozione” sono frutto di una collaborazione, nata per l’anno 2016-2017, nell’ambito del Ptva (Progetto territoriale Veneto adozioni): un’iniziativa della Regione Veneto che finanzia progetti co-gestiti dalle Usl e dagli enti per la promozione della cultura dell’adozione. Un’esigenza, questa, particolarmente avvertita nel Bellunese: area montana, scarsamente abitata e con un indice di vecchiaia elevato, in cui, oltre a una bassa natalità, negli ultimi anni vi sono state poche coppie che hanno intrapreso il percorso adottivo. I progetti realizzati in questo territorio puntano quindi a sostenere le famiglie adottive in particolare per quanto riguarda i problemi dell’età adolescenziali e quelli legati all’inserimento scolastico dei loro figli.