Bonus per le famiglie: sono circa una cinquantina nel 2020. Una vera giungla

L’intervista di Antonio Crinò a Radio In Famiglia: “Non serve dare più agevolazioni, ma darle in maniera più semplice e comprensibile”

Bonus nonni, bonus monopattino, bonus tablet. Il 2020, in attesa dell’assegno unico per ogni figlio, è stato caratterizzato, complici le conseguenze socio-economiche della pandemia, da una pioggia di bonus governativi diretti alle famiglie. Bonus che, sommandosi a quelli già previsti in precedenza, hanno generato una vera e propria giungla di incentivi. In totale sono, oggi, sono “una cinquantina”. A spiegarlo, in un’intervista con Radio In Famiglia, è stato il direttore generale di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Antonio Crinò. Con buona pace della semplificazione. Questo, purtroppo, se, da un lato, “la logica del bonus è quella di premiare comportamenti che sarebbero utili per la comunità“, dall’altro “un requisito di questo tipo di bonus dovrebbe essere quello della semplicità”. Che, naturalmente, con così tante opportunità, è difficile ottenere…

Bonus e famiglie: una giungla… anche di annunci

“In questi mesi di Coronavirus c’è stato un grande effetto annuncio ma poi i bonus quando vanno a concretizzarsi sono di importo inferiore – ha spiegato ancora Crinò – facciamo l’esempio del bonus PC e tablet. A mesi dall’annuncio si è arrivati in questi giorni a concretizzarlo. Per adesso riguarda solo le famiglie con un ISEE che non superi i 20mila euro, e prevede 200 euro per la connettività e 300 per PC e tablet. La cosa complicata è che il bonus dedicato a PC e tablet è solo per strumenti presi in comodato. Di conseguenza, se durante il comodato il PC si rompesse, e per chi ha bambini in casa è un evento non impossibile, il bonus si trasformerebbe paradossalmente in una spesa aggiuntiva“. Oppure “si pensi al bonus monopattino. Ancora non si capisce come accedervi, eppure le famiglie i soldi li hanno già spesi e ora vorrebbero capire come recuperarli”.

“Dato che le risorse sono limitate, quello che resta effettivamente da distribuire, relativamente a questi bonus – prosegue Crinò – è molto poco e il rischio è che vada, piuttosto che a chi ne ha realmente bisogno, a chi è più furbo”. “Lo Stato italiano con questi bonus – ha proseguito il direttore generale di Ai.Bi. – sta compiendo uno sforzo enorme, il debito pubblico è arrivato al 160% del PIL. Se con queste piccole spese di cui ognuno di noi è responsabile non si riuscirà a far ripartire l’economia ci troveremo in una situazione complicata“. La responsabilità, insomma, va sempre tenuta d’occhio. “I nostri genitori – ha spiegato Crinò – hanno ‘inguaiato’ noi, noi rischiamo di moltiplicare, come sempre capita per il debito, il ‘regalo’ che ci hanno fatto i nostri genitori”.

Le famiglie e la giungla dei bonus. Obiettivo semplificazione

Cosa serve fare allora? “Dato che siamo in una situazione di debito possiamo pensare non tanto di dare più agevolazioni, ma di darle in maniera migliore, più semplice, più comprensibile e che sappia creare fiducia all’interno della collettività e che quindi mobiliti delle risorse. E non è poco. Anzi, è la questione fondamentale”.

Ascolta l’intervista ad Antonio Crinò su Radio In Famiglia:

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