Brasile. La favola di Gessivaldo: vuoi una mamma e un papà? Pianta un fagiolo magico

libro 200 copertinaMetti una favola davanti agli occhi di un bambino e lui la trasforma in un sogno. Aggiungici un’educatrice attenta, il talento artistico di un’adolescente, tre bottoni, un po’ di spago, e una manciata di fagioli. E quel che ottieni è un libro. Un manufatto straordinario fatto di colori, magia, e speranza. I protagonisti di questa storia vivono in Brasile. Il bambino ha otto anni, si chiama Gessivaldo, ma è così minuto,  che i compagni lo chiamano affettuosamente Belisco- in portoghese ‘Pizzichino’.  L’educatrice è Cris, colei che organizza nella casa Lar di Campo Formoso, nello stato di Bahia, un progetto di lettura che un giorno a settimana coinvolge tutti i 18 bambini del centro. La favola di ‘Giacomino e del fagiolo magico’ ha catturato Gessivaldo, e l’ha portato a viaggiare con la fantasia.

«Joivan e io abbiamo piantato fagioli magici davanti alla casa di Lar. La pianta dei fagioli è cresciuta molto. All’improvviso ha iniziato a formare una casa molto bella. Nella casa è comparso un tesoro: una famiglia è comparsa nella casa. Un papà e una mamma che mi volevano adottare. Hanno chiamato me e mio fratello Val e da quel momento abbiamo vissuto felici per sempre».

libro brasile 200 internoIl racconto ha commosso gli adulti e conquistato anche i ragazzi più grandi. Jamille, 16 anni, vive in istituto da sempre. Lei, dopo tanti laboratori, ha sviluppato una capacità manuale sorprendente. Ha riciclato materiali trovati qua e là e il risultato sono pagine di tela, con su disegnate porte a pois, nuvole candide di cotone idrofilo, facce di stoffa imbottita, capelli e baffi realizzati con pezzetti di lana. Niente è lasciato al caso: per chi ha occhi di falco, nascosta tra i rami di una pianta, c’è anche la fotografia del piccolo Gessivaldo

La cura impiegata da Jamille nel confezionare l’opera ha un perché fatto di affetto. Il libro infatti è stato portato in Italia dall’operatrice Monalisa Cardoso, che lo ha regalato al presidente di Ai.Bi.

Per Jamille, Marco Griffini non è solo un nome. E’ una persona con la quale lei ha scambiato una fitta corrispondenza iniziata dopo una missione in Brasile. Adesso Jamille ha un fidanzato e ancora usa la bicicletta ricevuta in dono dall’Italia. Si sta preparando alla vita fuori dal centro, vivendo qualche giorno a settimana nella casa della suocera. Ma ci teneva a ‘dire’ con le mani il suo ‘grazie’.

Storie singole tra le tante, troppe odissee di bambini abbandonati che diventano adulti senza che il mondo si accorga di loro. La speranza è che almeno per Gessivaldo e per suo fratello Valdemilson il sogno di avere una famiglia esca dalle pagine del libro per diventare realtà.

Intanto per ora è il progetto di lettura ‘Il racconto delle storie’ ad aver messo le ali: una volta a settimana coinvolge circa 500 bambini di alcune comunità rurali dello Stato di Bahia, compresa quella di Quilombola, la comunità discendente dagli schiavi afro-brasiliani dell’epoca coloniale.