Burocrazia, tira e molla della Commissione e tante coppie che continuano a sperare

affido aironeRiportiamo di seguito il testo integrale dell’articolo pubblicato giovedì 4 dicembre dal quotidiano “Il Secolo XIX”, in cui si ripercorrono le tappe della vicenda che ha visto protagoniste numerose aspiranti coppie adottive che avevano affidato il loro mandato alla onlus L’Airone.

 

Il lungo contenzioso legale che ha visto protagonista, nel 2013, la onlus l’Airone con la Commissione adozioni internazionali, diretta emanazione della presidenza del Consiglio che segue la delicata materia e che ha tolto l’accreditamento all’associazione che ha sede in provincia di Savona (ma agli indirizzi di Albenga non c’è traccia).

Una vicenda scandita da tappe ben precise: il 19 marzo 2013 la Cai emana una prima delibera e Airone viene espulsa dall’albo delle associazioni accreditate. La onlus ricorre al Tar e vince: per i giudici amministrativi ci sarebbe stata “sproporzionalità tra i fatti rilevati e la sanzione somministrata”. I fatti “rilevati” riguardano presunte irregolarità nelle pratiche adottive di bambini del Kirghizistan.

Nonostante la sospensiva imposta dal Tar, la Commissione chiude di nuovo L’Airone il 30 luglio, facendo parzialmente marcia indietro l’1 ottobre attraverso un provvedimento che autorizzava l’associazione a portare a termine le pratiche d’adozione ancora in corso.

Pochi giorni dopo, il 16 ottobre, con un’altra delibera la Commissione stabilisce che l’associazione chiuderà definitivamente il 30 novembre, ma, quattro giorni prima del termine, il 26, decide di rimandare ancora l’argomento.

Il risultato è stato però che le famiglie che con l’Airone avevano in atto una pratica di avanzato stato di definizione hanno avuto la possibilità di andare avanti con l’adozione. Ma il problema è stato anche quello.

Il paletto posto a tutela delle coppie era che la documentazione fosse stata già presentata alle autorità estere: situazione in cui molte famiglie pensavano erroneamente di trovarsi a per loro la “finestra” aperta per uscire dal problema si è chiusa.

L’intervento della commissione adozioni internazionali si è quindi risolto in una sorta di mediazione con altre onlus ancora operative a cui è stato chiesto di praticare sconti a quelle coppie che avevano già sborsato migliaia di euro all’Airone e che non erano riusciti ad adottare il bimbo sognato.

“Un autentico mercato”, è stata l’amara considerazione di un investigatore alla luce dei riscontri dell’inchiesta. E tutto sulla pelle di povere coppie alla ricerca di un sogno.