Cagliari. Al via percorso post-adozione: incontri che danno opportunità di crescita uniche per le coppie e i figli adottivi

Un percorso di sostegno post-adottivo rivolto a genitori e figli: il frutto di una riflessione che è stata avviata in seguito a numerosi dialoghi con le famiglie che aderiscono alla rete della sede sarda di Amici dei Bambini, a Cagliari. Ecco, quindi, che la serie di incontri è partita: all’appello c’erano 13 famiglie desiderose di condivisione e di sostegno da parte di operatori esperti. Famiglie pronte a mettersi in gioco, motivate e disponibili nel coinvolgere anche i figli nel pecorso, riconoscendolo un’opportunità di crescita per tutti.

Abbiamo chiesto alla dr.ssa Marcella Griva, psicologa e psicoterapeuta familiare che da anni collabora con Ai.Bi. Cagliari e che insieme ad altri esperti ha curato l’organizzazione degli incontri, il perchè e l’importanza di un percorso di questo tipo per genitori e figli adottivi.

Perchè un percorso di questo tipo? Quale può essere il suo valore aggiunto?
“I genitori ci richiamavano da qualche tempo sull’importanza di un sostegno che andasse oltre gli incontri di post-adozione previsti per la stesura della relazioni da inviare ai Paesi, sottolineando l’esigenza di un confronto più strutturato sulle difficoltà incontrate nella quotidianità della relazione con i figli, soprattutto nel periodo di ingresso nell’età adolescenziale. Nel dialogo con i ragazzi sentivamo, inoltre, come questi non riuscissero talvolta a condividere il proprio mondo interiore e la fatica legata alla propria condizione di figlio adottivo. Per queste ragioni, abbiamo deciso di avviare una progettualità specifica che li vede coinvolti entrambi in due percorsi paralleli, distinti ma comunicanti”.

Come sarà strutturato? Quali le opportunità di riflessione per i genitori adottivi? E per i figli?

“Il percorso è strutturato in 6 incontri rivolti rispettivamente ai genitori e ai figli in età preadolescenziale, ai quali si aggiungerà un incontro finale comune. Gli incontri saranno occasione per i genitori di riflettere sulle tematiche della genitorialitá adottiva, confrontarsi sulla propria esperienza e trovare nuovi modi di dialogare con i figli. Per i ragazzi, invece, saranno opportunità per parlare di adozione in un ambiente accogliente, mettere parola su sentimenti, paure e inquietudini, sperimentare nuove modalità di comunicazione nel rapporto con i genitori”.

Quali sono gli strumenti che confidate di fornire alle famiglie adottive?

“Accrescere nei ragazzi la capacità di ascoltare e riconoscere le proprie emozioni. Promuovere nei genitori maggiore consapevolezza dell’importanza del dialogo familiare e l’acquisizione di conoscenze e strumenti sia concettuali che relazionali”.

Come mai due ‘strade’ diverse per i genitori e i figli adottivi?

“I gruppi distinti e omogenei offrono l’opportunità di garantire uno spazio di contenimento e ascolto specifico permettendo al loro interno una maggiore condivisione un rispecchiamento reciproco”.

Quali sono gli obiettivi che voi, come formatori, vi ponete attraverso questa serie di incontri?

“Sicuramente, quello di garantire alle famiglie un accompagnamento, sostenendole nella fase più delicata del percorso adottivo che coincide con l’ingresso dei figli nell’età adolescenziale”.

In che modo, secondo lei, le famiglie dovranno proseguire il loro percorso di crescita dopo il termine degli appuntamenti?

“Auspichiamo che le famiglie riconoscendo la validità della proposta si attivino per continuare ad incontrarsi presso la nostra sede, con l’obiettivo di sostenersi reciprocamente nel cammino adottivo, avviando uno scambio sulle proprie esperienze”.