Elezioni politiche 2022. Il caso Peppa Pig. Così i cartoni animati entrano in campagna elettorale

L’ex Ministro Giovanardi e l’ex Presidente del Forum delle Famiglie Santolini hanno scritto un esposto per chiedere che non venga mandato in onda in Italia l’episodio del cartone animato Peppa Pig in cui viene mostrata la famiglia di un personaggio composta da due mamme

È vero, in tempi di campagna elettorale, in Italia, ci si dovrebbe aspettare di tutto, ma se qualcuno avesse pronosticato che il dibattito si sarebbe focalizzato su Peppa Pig… difficilmente qualcuno ci avrebbe creduto.
Invece, è successo. E la cosa suona piuttosto strana per una serie di motivi, primo tra i quali non è tanto il teorico ossimoro Peppa Pig – Campagna elettorale, quanto il fatto che un argomento del genere sia piombato in prima pagina in un momento in cui praticamente ogni argomento significa stare “di qua” o “ di là”. Forse, certi temi avrebbero bisogno di un momento più neutro e di un orizzonte culturale più ampio che non quello che si può trovare a 15 giorni dalle elezioni.
Perché è inevitabile che, al punto in cui siamo, la discussione venga percepita “di default” come una questione ideologica: se tifi Peppa Pig sei da una parte (anche e soprattutto politica), se critichi Peppa Pig sei dall’altra. Terzium non datur.
Evidentemente, non i presupposti migliori per un tema così delicato.

Perché si parla di Peppa Pig

Per chi fosse arrivato da Marte pochi minuti fa, riepiloghiamo brevemente la cosa: in una puntata del noto cartone animato per bambini Peppa Pig, andato in onda settimana scorsa nel Regno Unito, per la prima volta viene mostrata una coppia omosessuale formata dalle due mamme di un personaggio della serie: Penny Polar Bear.
Come detto, l’argomento, visto il periodo, è inevitabilmente entrato a gamba tesa nel dibattito della campagna elettorale, usato come espediente per parlare delle diverse posizioni dei partiti sulle coppie omosessuali e sul concedere o meno anche a queste la possibilità dell’adozione.
Chi ha mosso qualche passo in più che non sia la sola discussione politica sono stati l’ex Presidente del Forum Famiglie Luisa Santolini e l’ex Ministro con delega alle politiche famigliari Carlo Giovanardi che hanno presentato un esposto formale al Comitato di Applicazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori per chiedere che la puntata in questione del cartone animato non venga mandata in onda in Italia.

L’esposto di Giovanardi e Santolini

Nell’ esposto, Giovanardi e Santolini precisano che la fecondazione eterologa, in Italia, è permessa soltanto tra un uomo e una donna, mentre il ricorso al cosiddetto utero in affitto è un reato. Pertanto – si legge – “Non possono esistere né in natura né legalmente due mamme, mentre nella realtà per concepire un figlio esiste un padre di cui si è utilizzato il patrimonio genetico”.
Al momento, la richiesta di non mandare in onda l’episodio è, in sé, poco rilevante, in quanto la RAI, che trasmette Peppa Pig, ha già fatto sapere di non poterlo mandare in onda in quanto i diritti sono ancora un’esclusiva di Disney + (ma nella versione italiana di Disney + l’episodio non è ancora presente). Rimane, dunque, il ragionamento di fondo: se sia opportuno o meno inserire una situazione del genere in un cartone animato per bambini, se abbia ancora senso o meno parlare di “famiglia tradizionale” e difenderne il principio, se ci sia o meno un’urgenza educativa sul tema e a chi spetti occuparsene… Tutte questioni sulle quali si può legittimamente pensarla in modi diversi.
Chi legge e segue questo sito non potrà certo stupirsi del fatto che Ai.Bi. sia, da sempre, per una famiglia formata da una mamma e un papà, e lo fa con consapevolezza, portando delle ragioni coerenti e di certo mai taciute. Che, oggi, a partire da un episodio di Peppa Pig (Peppa Pig!!!), ciò voglia dire essere schierati apertamente da una parte piuttosto che dall’altra di quello che viene dipinto come un muro invalicabile, può succedere solo in una campagna elettorale italiana.
Perché se proprio bisogna schierarsi, al di là di qualsiasi campagna elettorale di ogni tempo, Ai.Bi. non ha dubbi sulla parte dalla quale mettersi e dalla quale vorrebbe che tutti si mettessero, senza distinzioni di sorta: quella dei bambini abbandonati!