Cecile Kyenge: basta con gli attacchi personali. “L’offesa colpisce anche i nostri figli adottivi, ma l’amore vince l’ignoranza”

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Ancora una volta, anziché poterci unire a un coro unanime di felicitazioni per il nuovo incarico di Cecile Kyenge a presidente della CAI, ci ritroviamo a scrivere un messaggio di sostegno e solidarietà dopo l’ennesimo, inqualificabile attacco alla sua persona.

«Quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare alle sembianze di un orango». È il pesante insulto lanciato dal vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, nei confronti del ministro dell’integrazione, dal palco della festa del Carroccio a Treviglio, nel bergamasco.

Immediate le reazioni del mondo politico: “Le parole riportate oggi da organi di stampa e attribuite al senatore Calderoli nei confronti di Cecile Kyenge sono inaccettabili. Oltre ogni limite. Piena solidarietà e sostegno a Cecile. Avanti col tuo e col nostro lavoro”, dichiara il presidente del Consiglio Enrico Letta. “Dal vicepresidente del Senato Calderoli parole volgari e incivili, indegne per le Istituzioni”. Lo scrive su twitter il presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente del Senato, Pietro Grasso commenta: «Non ci sono giustificazioni possibili alle offese che il vicepresidente del Senato Calderoli ha rivolto al ministro Cecile Kyenge».

Mentre si moltiplicano le richieste di scuse e di dimissioni di Calderoli, il presidente di Amici dei Bambini, Marco Griffini manda un messaggio forte al ministro a nome di tante famiglie adottive italiane: “L’insulto indirizzato a Cecile Kyenge ci riguarda tutti e ci colpisce profondamente. L’offesa si estende e ripercuote anche sui nostri figli adottivi ed è pesante e inaccettabile, ma l’amore vince sull’ignoranza”.

Ai.Bi., insieme alla solidarietà, esprime al ministro il suo sostegno e i migliori auguri per il nuovo importante incarico che l’attende.

Le parole con cui Cecile Kyenge ha accolto la presidenza della CAI sono un messaggio di speranza per molti bambini abbandonati e le tante famiglie italiane in attesa di accoglierli: ”L’importanza delle adozioni internazionali è doppia: sia come strumento di formazione di nuove famiglie sia come importante strumento di integrazione”, che, come gli ultimi fatti di cronaca dimostrano, ha ancora molta strada da fare.