Che cosa significa, per un bambino, vivere senza una mamma e un papà? 

“Non posso raccontare agli altri bambini che per cinque anni sono stato lì, da solo. Nessuno dovrebbe provare tanta tristezza”

Che cosa significa per un bambino vivere senza una mamma e un papà? Per capirlo, o almeno provarci, vale la pena raccontare la storia di una famiglia adottiva che qualche settimana fa è tornata a incontrare lo staff di Amici dei Bambini. Si tratta di una coppia di genitori che hanno accolto tre bambini dell’est europeo. Sono tre bimbi bellissimi, biondi e con gli occhioni azzurri. Nel corso degli incontri post adozione, lo staff di Ai.Bi. ha potuto notare i loro cambiamenti, l’essere più spigliati, come la piccolina, unica femminuccia della fratria, super coccolata dai fratelli maschietti più grandi.

Al termine di questo incontro e di quelli precedenti le psicologhe si sono soffermate a parlare con il più grande dei tre fratellini, al quale non piace fare nessuno sport… a lui piace stare sul divano con mamma e papà… e sempre lui soffre ancora di sporadici episodi di enuresi notturna, quella che viene chiamata gergalmente “pipì a letto”. E’ un bambino molto chiuso ancora e che rilascia le sue emozioni probabilmente durante la notte… quando le sue difese si abbassano e si rilassa e torna ad essere un bimbo come gli altri. Il piccolo ha raccontato che lui la notte si alza quando sente lo stimolo ma che le altre volte non si accorge di nulla…

Le psicologhe gli hanno consigliato di frequentare dei laboratori per bambini sulle emozioni e lui come una freccia nel cuore ha detto: “Non posso raccontare agli altri bambini che io sono stato senza una mamma e un papà per cinque anni…“. Mentre lo diceva, dal suo viso e dai suoi occhi traspariva rabbia, ma anche tanta voglia di dimenticare.

“Sono stato lì – ha proseguito – da solo. Nessuno dovrebbe provare tanta tristezza!”. Parole che pesano. Come un pugno nello stomaco.