Cina. Due anni di fila di nascite in calo. Con il benessere anche Pechino verso un inverno demografico?

L’abrogazione della politica del figlio unico non sta portando i risultati auspicati

Nonostante l’abrogazione dell’imposizione di legge sul figlio unico, anche nella Repubblica Popolare Cinese la demografia inizia a rivelare i sintomi di un rallentamento. Certo, nessun paragone al momento con il drammatico inverno demografico che sta colpendo le civiltà occidentali ed europee, Russia inclusa. Ma, negli ultimi due anni, il numero di nascite nella Cina continentale è calato dopo che, nel 2016, a seguito della cancellazione della norma, si era avuto un incremento.

Lo scorso anno, infatti, il numero è stato di 15.23 milioni, una diminuzione di 2 milioni rispetto al 2017, secondo il National Bureau of Statistics e le statistiche sulla popolazione condotte in città come Chongqing e Weifang suggeriscono che il numero calerà probabilmente anche quest’anno.

Molti esperti ora prevedono un calo ulteriore nei prossimi anni, ritenendolo una tendenza irreversibile, nonostante gli effetti positivi della politica universale del secondo figlio. Ciò aggraverebbe problemi come l’invecchiamento della popolazione e la riduzione della forza lavoro. Problemi che, per la Cina, erano sostanzialmente sconosciuti nel più recente passato, quando il Governo si è trovato a gestire invece una crescita sempre più rapida.

Crescita che si era avviata quando, con l’instaurazione della Repubblica Popolare, nel 1949, furono avviate politiche per favorire l’incremento demografico. Che ebbero successo: in soli dieci anni la popolazione crebbe del 24%. Successivamente l’incremento continuò a “galoppare”, finché, negli anni Settanta, si iniziò a parlare di una legge per contenere quell’esplosione. I motivi erano ovvi: di fronte a una tale crescita demografica, quella economica non era sufficiente ad assorbire gli oltre 250 milioni di poveri (su un miliardo di abitanti) che nel 1978 popolavano la Cina.

Le statistiche ufficiali mostrano che questa politica, comunque, ha controllato efficacemente la crescita eccessiva della popolazione per decenni, svolgendo un ruolo importante nell’aiutare centinaia di milioni a superare la soglia di povertà. Nel 2012, il tasso di crescita annuale della popolazione era stato ridotto a meno del 5 per 1.000, dal 26 per 1.000 del 1970, secondo la National Health Commission.

Ma, negli anni Duemila, con la progressiva urbanizzazione della popolazione e la diffusione del benessere, ha preso il via una tendenza opposta. Che ha portato il Governo prima ad allentare e poi a sopprimere la legge sul figlio unico. Ma, per il futuro, questo potrebbe non bastare.