Cina: un’adozione con i fuochi d’artificio!

Il piccolo Gianluca è rientrato tre mesi fa dalla Cina, ad accoglierlo più di 70 persone che per l’occasione hanno preparato un bellissimo spettacolo di fuochi d’artificio.

Ci racconta questa storia di adozione la neo-mamma Stefania:

Come ha avuto inizio il vostro cammino di adozione?
Io e mio marito ci conoscevamo da 19 anni, siamo stati fidanzati per 14 e fin da allora abbiamo sempre pensato che ci sarebbe piaciuto poter adottare un bambino. Una volta sposati però, ci siamo resi subito conto di non poter avere figli naturali. Non abbiamo insistito più di tanto, abbiamo subito deciso di adottare un bambino. Se il Signore vorrà ci manderà poi anche dei figli nostri.
Appena trascorsi i tre anni di matrimonio, come previsto dalla legge, abbiamo iniziato a fare un po’ di giri per le associazioni. La nostra scelta è caduta su Ai.Bi., a pelle è stata quella che ci ha colpito di più.

Come ricorda i momenti precedenti all’adozione?
Siamo stati abbinati ad un bambino della Cina. All’inizio pensavamo fosse una femminuccia, poi abbiamo scoperto, con un po’ di sorpresa che per noi era stato scelto un maschietto.
Di quel periodo, poi, ricordo bene tutti gli incontri formativi svolti presso la sede di Ai.Bi. Roma, dei momenti intensi che hanno permesso di rafforzare anche il rapporto con mio marito. Hanno saldato un rapporto già forte. Quando eravamo in sede, ci capitava di svolgere degli incontri singolarmente, poi magari ci incrociavamo sulle scale e lì, ci si confrontava sulle risposte che avevamo dato.

Come è andato il primo incontro con vostro figlio?
Abbiamo incontrato Gianluca in un ufficio fuori dal suo orfanotrofio. Forse è stato meglio così. Sapevamo che il nostro bambino aveva qualche problema, ma secondo quanto scritto nella scheda sanitaria pensavamo fosse già stato operato. Non era così. Gianluca aveva una forma leggera di labiopalatoschisi che non gli permetteva di mangiare correttamente. E’ stato necessario un intervento chirurgico per poter correggere il difetto. Questo ci ha dato un po’ di preoccupazione. Adesso il piccolo Gianluca mangia senza problemi, in due mesi ha preso più di 2kg e mezzo. E’ diventato il principe della casa. Adesso è un bambino in carne, credo sia uno dei bambini cinesi più in forma che abbia mai visto…è il mio “piccolo Buddha”.

Il rientro a casa come è andato? 
Se il viaggio di andata è stato tranquillo, il viaggio di ritorno si è rivelato essere molto faticoso, soprattutto per il fatto che abbiamo dovuto cambiare in più scali aeroportuali prima di arrivare a Roma. Avrei preferito che il volo di ritorno fosse un volo diretto.
Gianluca durante il viaggio ha dormito per sole tre ore, poi ha iniziato ad essere un po’ sofferente, gli pesava il viaggio.
Le difficoltà del volo sono state ampiamente cancellate dalla straordinaria accoglienza che abbiamo ricevuto quando siamo arrivati a Roma. C’erano più di 70 persone che ci aspettavano per dare il benvenuto a Gianluca. La sorpresa più grande sono stati i fuochi d’artificio, uno spettacolo pirotecnico che ha festeggiato l’arrivo di nostro figlio.
Ricordo la reazione di Gianluca, all’inizio era titubante, poi ha incontrato i suoi nuovi cuginetti ed è bastato davvero un attimo prima che iniziasse a giocare insieme a loro.

Se volesse dare un consiglio alle altre coppie adottive?
Se una persona prende la decisione di adottare, si affida alla volontà del Signore. Quando abbiamo avuto in braccio il bambino, l’abbiamo sentito subito nostro figlio. Con lui sono venute meno tutte le paure, ci ha dato una grande forza. Non abbiate timore, quello che vi aspetta è un vero dono di Dio.

Posso solo dire che appena avremo la possibilità inizieremo il cammino per una nuova adozione.