Colombia: chi è contro l’adozione, è contro i bambini

Ora è la TV ad essere messa alle strette. Giungono aggiornamenti dalla Colombia, riguardanti i recenti attacchi mossi dai media contro l’adozione internazionale. L’Istituto Colombiano per il Benessere Familiare, l’ICBF, ha reagito alle provocazioni dell’emittente Caracol TV che ha mandato in onda sulla trasmissione Septimo Dia alcune scioccanti puntate di reportage sulle adozioni internazionali, criticando pesantemente il lavoro svolto dall’Istituto e dagli addetti ai lavori con toni che rasentano la diffamazione.

Il Direttore Generale dell’ICBF, Diego Andrès Molano Aponte, ha scritto all’emittente ben due lettere nelle quali accusa Septimo Dia di avere violato, con i suoi metodi intrusivi e sensazionalistici, il diritto di privacy relativo alla procedura adottiva di 3 minori, stabilito dalla legge 1098 del 2006. Procedura che deve restare riservata per un periodo di 20 anni.

Altro punto incriminato, sul quale il Direttore insiste, risiede nel fatto che lo staff di Septimo Dia è arrivato a contattare direttamente la famiglia adottiva dei 3 minori, informandola che la loro madre biologica li stava cercando e offrendo alla famiglia un video registrato dalla donna, indirizzato ai bambini.

L’ICBF rivendica anche un migliore trattamento per i Defensores de Familia (funzionari che fanno capo all’ICBF stesso, che si occupano di analizzare i casi di violazione dei diritti minorili), chiedendo di evitare che i loro volti siano ancora mostrati sullo schermo, come invece è accaduto a due di essi durante la trasmissione dell’8 aprile scorso.

Ma è soprattutto sulla sorte dei 3 minori che si indirizzano le preoccupazioni dell’ICBF. Quando un bambino, una bambina o un adolescente adottati vengono a conoscenza delle loro origini – puntualizza il Direttore – è precisa raccomandazione dell’ICBF di far loro ricevere «un accompagnamento psicologico che permetta di intendere e comprendere le cause che hanno portato alla loro adozione. Questo processo non deve essere alterato dall’affanno giornalistico di nessun mezzo d’informazione», ammonisce Molano Aponte.

L’ICBF conclude le sue rivendicazioni impegnandosi a fare in modo che i giornalisti di Septimo Dia ricevano una formazione adeguata sui processi amministrativi di ristabilimento dei diritti dei minori e in particolare sull’adozione, e facendo espressa richiesta che siano mostrati agli spettatori tutti gli aspetti positivi dei processi amministrativi stessi.