Con Coronavirus e lockdown aumentano gli adescamenti online da parte dei pedofili. L’allarme

I genitori non devono abbassare la guardia. Soprattutto in questo periodo di forzata permanenza in casa dei loro figli

Ai tempi del lockdown e del Coronavirus anche la pedofilia, purtroppo, corre a distanza. A lanciare l’allarme, con un’intervista sul quotidiano La Stampa, è uno specialista della lotta contro la pedofilia on line, don Fortunato di Noto, sacerdote fondatore dell’associazione “Meter” per il contrasto alla pedopornografia. La chiusura forzata nelle case di milioni di bambini e adolescenti, infatti, ha segnato un incremento degli adescamenti online da parte dei pedofili,

Secondo don Fortunato di Noto, le segnalazioni che Meter ha inoltrato alle varie forze di polizia in diversi Stati del mondo sono aumentate del 40% durante il lockdown. Solamente nelle prime due settimane di marzo, le denunce seguite da Meter sono state 47 e le foto e i video pedopornografici intercettati sono stati ben 20mila. Addirittura su Telegram si era formato un gruppo italiano intitolato “I discepoli del pedofilo”, finito all’attenzione, fortunatamente, della polizia postale. Numeri impressionanti che nascono dalla maggiore disponibilità di tempo da trascorrere sul web sia per i pedofili che per le loro vittime.

Lockdown e adescamenti online di pedofili. Le famiglie vigilino

Ma, per don Fortunato, il problema sono anche i “troppi figli orfani di genitori vivi”. Un’immagine molto forte quella data dal sacerdote, ma necessaria per scuotere le coscienze dei molti, troppi genitori che si limitano ad abbandonare i propri figli di fronte allo schermo di un tablet o di un computer. Così, pur essendo le difficoltà di questo periodo comprensibili, è bene che proprio in questo momento così difficile e caratterizzato da una forzata permanenza tra le mura domestiche, i genitori non abbassino la guardia, ma anzi tengano ben dritte le “antenne” per tutelare i loro bambini.