Con Omicron 2 verso la fine della pandemia?

Covid. La nuova variante Omicron 2 è sempre più contagiosa ma dà sintomi simili alla precedente: chi ha il raffreddore, potrebbe avere il Covid e non saperlo. Per il virologo Clementi si va verso la “normalizzazione” della malattia e della sua gestione

Come noto, la nuova variante Omicron 2 del virus Sars-Cov-2 sta portando proprio in questi giorni un rialzo generale dei contagi in molti Paesi d’Europa, Italia compresa. Se, però, da un lato c’è la preoccupazione per la risalita della curva dell’epidemia e i tanti nuovi casi giornalieri, dall’altro rassicura vedere che non aumenta allo stesso modo la pressione sul sistema ospedaliero. Segno che i vaccini garantiscono ancora una buona protezione e che i sintomi della malattia sono generalmente più lievi. L’invito, naturalmente, è a non abbassare la guardia, ma danno fiducia i pareri autorevoli di alcuni esperti che si spingono a tratteggiare scenari molto per il futuro.

Omicron 2 potrebbe portare alla “normalizzazione” della malattia

È il caso di Massimo Clementi, direttore dei laboratori di Microbiologia e virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, che in una intervista pubblicata da Il Giornale arriva a dire che “Se l’evoluzione del virus rimane nella linea di Omicron, stiamo andando verso un Covid endemico fastidioso stagionalmente ma che non ci procurerà delle patologie gravi se non nei soggetti fragili”.
Omicron 2 è già oggi la variante più diffusa, o quasi, ma le infezioni che genera sono molto simili a quelle della precedente variante: mal di gola, raffreddore, faringiti… “In pratica . dice Clementi – chi ha il raffreddore potrebbe avere il Covid senza saperlo”.
Difficile anche pensare che il virus, una volta intrapresa questa strada, possa evolversi nuovamente in una variante più “cattiva”: non è impossibile avvenga – precisa l’esperto – ma è molto difficile.
Alla luce di tutto questo, prefigurare uno scenario futuro preciso rimane incerto, ma l’esperienza suggerisce che varianti così contagiose e diffuse come la Omicron 2 tendano anche a decrescere rapidamente. Inoltre, andare verso la bella stagione, con maggiore possibilità di stare all’aperto (dove, è noto, i contagi sono molto più difficili), è un’ulteriore buona notizia.

Tenere alta la guardia verso i soggetti fragili, anche per la variante Omicron 2

Ciò non toglie, come si diceva, che si debba stare comunque attenti, specie nei confronti dei soggetti più fragili, verso i quali anche la variante Omicron 2 è in grado di essere molto pericolosa. Inoltre, come sottolineato dallo stesso Clementi, i vaccini rimangono un’arma indispensabile, dose booster compresa, perché, dice: “un ciclo vaccinale con due dosi non è compiuto, la terza dose va fatta. Chi ha tre dosi non si è ammalato con Omicron anche se si è infettato”.