Repubblica Democratica del Congo. Minerali insanguinati: la denuncia alla COP30

I vescovi della RDC lanciano un nuovo grido di aiuto per i bambini abbandonati e dimenticati, richiamando la comunità internazionale alle proprie responsabilità morali: nessuna transizione verde può poggiare sullo sfruttamento umano

Che la situazione nella Repubblica Democratica del Congo sia drammatica è cosa, purtroppo, tristemente nota a tutti. Specie negli ultimi anni, in cui la guerra con i vari gruppi di ribelli, in particolare l’M23 che opera proprio nella zona del Nord Kivu, dove hanno sede gli orfanotrofi con i quali collabora Ai.Bi., ha creato morte, paura e diffusa povertà.
Ma alla 30ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP30) che si è aperta a Belém, in Brasile, il Congo è subito stato indicato come uno dei “fronti” aperti più drammatici anche dal punto di vista climatico.
A lanciare forte l’appello è stata la Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO): i vescovi congolesi, infatti, denunciano con forza lo sfruttamento violento ed ecocida delle risorse minerarie del Paese, tristemente note come “minerali insanguinati”.

Le ricchezze del Congo

La RDC possiede immense ricchezze naturali – cobalto, coltan, rame, oro e litio – indispensabili per l’industria digitale e la transizione energetica mondiale. Tuttavia, dietro questa abbondanza si nasconde una realtà drammatica: miniere artigianali gestite da gruppi armati, corruzione diffusa, spostamenti forzati di popolazioni e sfruttamento di minori. Migliaia di famiglie vivono nella paura, mentre bambini e donne subiscono le conseguenze di un’economia globale che alimenta profitto e distruzione.
Per questo motivo, come riporta Settimana News, in un evento di portata mondiale come la COP30, “La voce della Chiesa della RDC fa eco agli anonimi del Katanga e del Kivu, ai bambini delle miniere e alle madri in lutto. Ricorda che la transizione energetica ha senso solo se integra la giustizia sociale”.
Un appello importante, che si unisce ai tanti fatti negli ultimi mesi per accendere i riflettori su un territorio martoriato in cui, al di là di annunci di facciata da parte dei “grandi” del mondo, ogni giorno si lotta per sopravvivere e in cui il lavoro di realtà come Ai.Bi. Amici dei Bambini è fondamentale per garantire ai più indifesi un minimo di pace, un luogo in cui crescere e, soprattutto, la speranza che il futuro possa essere diverso.

Il tuo aiuto per i bambini della Repubblica Democratica del Congo

C’è un modo per aiutare Amici dei Bambini a garantire le risorse necessarie per sopravvivere e per poter sperare in un futuro differente alle bambine e i bambini abbandonati degli orfanotrofi FED e SODAS: dare un contributo alla campagna di Emergenza Congo, perché ora più che mai i bambini di Goma hanno bisogno di tutti noi.

E ricorda: tutte le donazioni ad Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali.