Repubblica Democratica del Congo. Rinviata la firma dell’accordo di pace con il Ruanda

Il Quadro di integrazione economica regionale doveva rafforzare la cooperazione tra i due Paesi, ma Kinshasa pone come condizione il ritiro delle forze ruandesi

Salta la firma dell’accordo economico di pace tra la Repubblica Democratica del Congo e il Ruanda. Questa la notizia riportata da Africa rivista, che riporta come la sottoscrizione del Quadro di integrazione economica regionale, prevista a Washington la scorsa settimana, sia stata annullata dopo che Kinshasa ha chiesto il ritiro delle truppe ruandesi dalla zona orientale del Paese. Secondo quanto riportato da Reuters, la delegazione congolese ha rifiutato di firmare l’intesa, considerata un pilastro dell’accordo di pace siglato lo scorso giugno negli Stati Uniti, volto a rafforzare la cooperazione economica e a prevenire una ripresa delle ostilità.
Da Kigali è arrivata una smentita immediata. Il ministro degli Esteri ruandese, Olivier J.P. Nduhungirehe, ha definito “fake news” la richiesta di ritiro delle truppe, sostenendo che il presidente congolese Félix Tshisekedi avrebbe ordinato alla sua delegazione di non firmare per evitare critiche interne.
Fonti diplomatiche africane citate da Reuters hanno spiegato che la posizione congolese non è una sorpresa: Kinshasa avrebbe sempre chiarito che non avrebbe firmato alcun accordo fino al ritiro del 90% delle forze ruandesi. Tale ritiro è previsto dall’intesa del 27 giugno, che include anche la cessazione delle operazioni militari congolesi contro le Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda (FDLR). L’avvio delle operazioni congiunte era stato fissato per il 1° ottobre, ma il nuovo stallo rischia di compromettere il fragile processo di pace.

Il commento di Ai.Bi.

A confermare come la notizia non sia del tutto inaspettata, almeno all’interno del Paese, è Alessandro Solagna, coopertante di Ai.Bi. Amici dei Bambini in RDC:
“Probabilmente molti media locali davano già per scontato che gli accordi si fossero arenati. La prossima settimana, tuttavia, dovrebbero riprendere i colloqui tra i ribelli dell’M23 e i delegati del governo congolese a Doha. Sul terreno, però, la realtà appare diversa: l’M23 sembra consolidare sempre più la propria posizione, non solo dal punto di vista militare ma anche amministrativo. A Goma, roccaforte del movimento, sono in corso lavori di riqualificazione urbana e rifacimento di alcune strade, segnale di un controllo sempre più radicato sul territorio.”

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C’è un modo per aiutare Amici dei Bambini a garantire le risorse necessarie per sopravvivere e per poter sperare in un futuro differente alle bambine e i bambini abbandonati degli orfanotrofi FED e SODAS: dare un contributo alla campagna di Emergenza Congo, perché ora più che mai i bambini di Goma hanno bisogno di tutti noi.

E ricorda: tutte le donazioni ad Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali.