Emergenza in Repubblica Democratica del Congo. Il cammino della speranza per i bambini abbandonati degli orfanotrofi di Goma dopo il trauma della guerra

“I nostri esperti avevano notato nei bambini sintomi fisici e segni di ansia a causa delle recenti vicende che hanno sconvolto la regione di Goma”. Alessandro Solagna, cooperante Ai.Bi. Amici dei Bambini nella città africana racconta l’impegno dell’equipe psico-sociale per far ritrovare la speranza ai minori accolti negli orfanotrofi sostenuti dal progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio”

Le recenti vicende che hanno sconvolto la regione di Goma, nel cuore della Repubblica Democratica del Congo, hanno lasciato un segno profondo nei cuori dei bambini ospitati nei centri SODAS e FED, sostenuti da Ai.Bi. Amici dei Bambini. La paura si è insinuata nelle loro giornate, portando con sé ansia e traumi difficili da superare. Ma in questo scenario di difficoltà, l’equipe psico-sociale locale ha ripreso una serie di attività negli istituti per guidare i bambini verso la serenità.

La testimonianza del cooperante

Alessandro Solagna, cooperante di Ai.Bi. nel Paese da alcuni anni, come abbiamo già scritto nelle scorse settimane (qui e qui), ha seguito in prima persona la crisi e, malgrado le difficoltà di comunicazione e di spostamento nel paese, ha garantito lo svolgimento del progetto e coordinato il gruppo di lavoro affinché i bambini e le bambine ospiti potessero tornare quanto prima possibile alla normalità.
Alessandro ci aggiorna sulla situazione all’interno degli istituti SODAS e FED dove vivono bambine, bambini e adolescenti accompagnati da donatori anche con il sostegno a distanza.

Come stanno i bambini?

“I nostri esperti negli ultimi tempi avevano osservato i bambini e notato comportamenti diversi rispetto al passato – brividi, spavento, sintomi fisici come diarrea, mal di testa, dolori al basso ventre, mancanza di appetito o al contrario per altri molto più appetito; sono state così organizzate delle sessioni di discussione di gruppo con bambine e bambini, così che hanno potuto esprimere il loro punto di vista sulla situazione della guerra e su come hanno vissuto questa esperienza molto difficile”.

Quelli sono le tecniche utilizzate?

“Con un approccio che abbraccia sia le tecniche del rilassamento che del movimento, l’equipe ha iniziato un ‘percorso di guarigione’. Attraverso il metodo Capacitar, i bambini hanno trovato uno spazio sicuro per esprimere le loro paure e condividere le loro esperienze traumatiche. Quando si vivono situazioni come questa, l’angoscia blocca le parole. Con queste tecniche invece i bambini hanno ritrovato finalmente la voce, così che l’équipe ha potuto comprendere i sintomi del trauma che affliggevano ciascuno di loro: disturbi del sonno, agitazione, ansia. Sono stati proposti esercizi di rilassamento e respirazione, adattati alle diverse età e alle esigenze individuali”.

Quali sono stati i primi risultati raggiunti?

Alcuni iniziali risultati sono stati di grande conforto: i bambini hanno iniziato a ritrovare la calma interiore, a dormire sonni più tranquilli, a sorridere di nuovo. Il ritorno alla scuola, poi, ha rafforzato il senso di normalità, un passo importante.
Ma il percorso non si è fermato qui: c’è anche un altro metodo utilizzato dagli esperti, il Team Up…
Sì i bambini sono stati invitati a esprimere le loro emozioni attraverso il movimento, il disegno, il gioco. Attraverso attività quindi capaci di stimolare la creatività e la collaborazione, i bambini hanno imparato a trasformare la paura in forza e comprensione. Le regole del gioco, basate sul rispetto reciproco, hanno insegnato loro a costruire ponti e a trovare nell’altro un compagno e alleato. Certo, il cammino è ancora lungo, c’è ancora tanto lavoro da fare per superare questa situazione e sarò l’obiettivo principale per i prossimi mesi dell’equipe psico-sociale.

Come è oggi la situazione in città?

In generale la situazione di sicurezza è tornata stabile ed il mercato a Goma funziona regolarmente; i prezzi sono in calo e c’è un aumento della disponibilità dei prodotti. Le strade che collegano Goma al resto della provincia del Nord Kivu, per lungo tempo difficilmente percorribili in quanto zone di combattimento, sono adesso nuovamente aperte e non vi sono problemi di sicurezza. Le tante barriere di controllo, legali e illegali, sono state smantellate e non vi sono più gli obblighi di pagare il pedaggio che erano stati instaurati precedentemente, sia nella zona controllata dai ribelli dell’M23 che nelle zone che erano controllate dai militari congolesi. I costi di trasporto sono tornati alla normalità, i produttori agricoli stanno riprendendo gradualmente le loro attività, anche se con enormi difficoltà, ed i commercianti hanno ripreso la fiducia nel percorrere le strade e portare i prodotti a Goma. Siamo riusciti a fare acquisti per FED e SODAS, dai sacchi di riso a pesce, sale e galline.

Il tuo aiuto per i bambini della Repubblica Democratica del Congo

Dopo anni di guerra e mesi di disordini sempre più intensi, negli ultimi giorni la situazione a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, è degenerata, provocando una crisi umanitaria.
I ribelli del gruppo M23 hanno dichiarato di aver preso il controllo della città, dove si trovano gli orfanotrofi FED e Sodas con i quali collabora Amici dei Bambini.
La situazione è allarmante e le evoluzioni sono costanti.
Ora più che mai, i bambini di Goma hanno bisogno di tutti noi.

E ricorda: come ogni donazione, anche le Adozioni a Distanza di Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali.