Covid: allarme polmoniti. E per i bambini non vaccinati il rischio di malattia grave è doppio

I contagi salgono ancora a livelli che non si vedevano da 2 anni. Aumentano anche i ricoveri, e per i bambini tra 5 e 11 anni non vaccinati il rischio di sviluppare forme severe di malattia è doppio

Sale ancora la curva dei contagi Covid, spinta dalla variante Omicron 5, e non accenna a fermarsi. Per gli esperti l’ondata attuale è la più intensa dall’inizio della pandemia dopo quella iniziale dell’inverno tra il 2021 e il 2022, mentre i medici di famiglia, subissati da nuovi casi, dicono di essere di fronte a numeri “mai osservati in oltre 2 anni”.

Aumentano i contagi Covid e i ricoveri

La preoccupazione maggiore, però, più che dalla contagiosità elevatissima, arriva dalla constatazione del ritorno di casi di polmonite, come non si erano visti negli ultimi mesi. I più colpiti sono i pazienti anziani con altre patologie già in corso, ma la malattia si è sviluppata anche in soggetti giovani vaccinati con tre dosi che hanno manifestato sintomi come febbre alta, tosse, cefalea, mal di gola e profonda spossatezza.
Tantissimi sono anche i casi asintomatici: lo dimostra la percentuale molto alta di persone apparentemente sane trovate positive negli ospedali a seguito dei tamponi di controllo eseguiti di routine a tutti coloro che per qualsiasi motivo vi si recano, anche solo per accompagnare un parente o fare una medicazione.
Davanti a questa situazione si è intensificata la discussione sull’allentamento delle misure di prevenzione, con il premio Nobel Giorgio Parisi che dalle pagine del Fatto Quotidiano ha manifestato tutto il suo disappunto: “È assurdo che nell’incontro fra governo e parti sociali si sia ridotto l’obbligo della mascherina: non è sensato diminuire le protezioni sanitarie in un momento in cui l’epidemia di Covid-19 sta aumentando in modo esponenziale”. Vero è che, davanti a un contagiosità così elevata, anche la protezione offerta dalla mascherina non si è dimostrata così efficace e il suo utilizzo quando si è in spazi aperti è ormai quasi unanimemente considerato inutile.

I bambini non vaccinati rischiano il doppio l’aggravarsi della malattia

Non ci sono dubbi, invece, sull’utilità dei vaccini, nonostante Omicron 5 eluda in parte le difese di chi è vaccinato da più tempo. In attesa della quarta dose che con ogni probabilità arriverà in autunno per gli over 50, magari con vaccini modificati proprio per rispondere meglio a Omicron, l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute hanno effettuato uno studio sull’efficacia del vaccino nei bambini d’età compresa tra i 5-11 anni”.
Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet e ha coinvolto un milione di bambini vaccinati con due dosi, 134 mila con una dose e 1,8 milioni non vaccinati. Un campione molto ampio che ha dimostrato come l’incidenza della malattia severa sia praticamente doppia tra i non vaccinati rispetto ai vaccinati con due dosi.
Inoltre, nel periodo considerato (dal 17 gennaio al 13 aprile 2022), nei bambini presi in esame si sono verificati 644 casi gravi che hanno reso necessaria l’ospedalizzazione. Anche qui, tra i non vaccinati l’incidenza è doppia rispetto ai vaccinati. I 15 ricoveri in terapia intensiva, invece, così come i 2 decessi, sono avvenuti tutti tra i soggetti che non avevano fatto le vaccinazioni.
Lo studio ha anche evidenziato una minore efficacia generale dei vaccini (29% contro l’infezione e 41% contro la malattia grave) rispetto a quanto riscontrato negli studi autorizzati, ma ancora una volta ha ribadito l’efficacia (doppia) nel proteggere contro la possibilità di sviluppare forme gravi di malattia.