Omicron 5, il virus più contagioso mai visto al mondo! Ma gli scenari futuri non sono così neri

I contagi portati dalla variante Omicron 5 sembrano inarrestabili, ma i vaccini proteggono ancora dai casi gravi. Fondamentale vaccinare anche i bambini

Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Perdonate l’ironia dell’incipit mogol-battistesco ma, dopo oltre due anni di pandemia, trovarsi ancora una volta a dover raccontare dell’impennata dei contagi e dei dubbi su quanto succederà, richiede degli anticorpi supplementari che vadano oltre quelli dei vaccini. Già, perché nonostante l’estate che consente di stare più all’aperto, nonostante i vaccini di cui si è detto, nonostante la fine della scuola e i suoi inevitabiliassembramenti, il Coronavirus, trascinato dalla variante Omicron 5, sta portando la curva dei contagi verso nuove vette che, onestamente, anche gli esperti non si aspettavano e il cui picco è atteso per il mese di luglio.

Il virus più contagioso che si sia mai visto al mondo

Il fatto, come ben spiegato ad Avvenire da Giuseppe Ramuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, è che: “Siamo davanti al virus più contagioso che abbiamo mai visto al mondo, capace persino di evadere sia l’immunità naturale sia quella fornita dai vaccini”.
La consolazione, ancora una volta, arriva dall’evidenza che a questo aumento dei contagi non corrisponde un’analoga crescita di ospedalizzazioni e forme gravi di malattia, anche se qualche piccolo aumento delle percentuali c’è.
A subire di più l’aggressività della nuova variante sono i soggetti anziani, che il più delle volte finiscono in ospedale per altre patologie e risultano contestualmente positivi al tampone per il Covid. Quello però che Ramuzzi vuole sottolineare con forza è, ancora una volta, l’efficacia dei vaccini: “I dati ci dicono che la terza dose conserva una buona efficacia nel preservare dalle forme gravi di malattia anche nella lunga distanza – prosegue l’intervista di Avvenire. Sempre in questi giorni abbiamo appreso da Lancet che i vaccini disegnati sul Covid di Wuhan hanno risparmiato 20 milioni di vite nel mondo solo nel 2021… Di più: la quarta dose, che in tanti scelgono di non fare reputando non ce ne sia bisogno, offre ai più anziani e ai più fragili la possibilità di rinforzare quella protezione riportando gli anticorpi ai valori che si hanno a 14-20 giorni dopo la terza dose”.
I vaccini, dunque, sono una volta di più la principale arma a disposizione contro il Covid, e ci sono pochi dubbi sul fatto che in autunno, almeno per gli over 50 arriverà una dose ulteriore di richiamo, magari con i nuovi vaccini sviluppati proprio contro la variante Omicron.

Contagi Covid: per il ritorno a scuola, fondamentale la ventilazione delle aule

Ramuzzi non pensa servirà reintrodurre nuovamente l’obbligo della vaccinazione, sperando basti una forte raccomandazione, però sottolinea come sia necessario che anche i bambini vengano vaccinati: i numeri dicono che in USA 13 milioni di bambini si sono ammalati, 40 mila sono dovuti andare in ospedale e 1000 sono morti. Abbastanza per non rischiare inutilmente nella convinzione, sbagliatissima, che “tanto i bambini non si ammalano”.
Con l’autunno e la riapertura delle scuole servirà anche, secondo Ramuzzi, una grande attenzione al discorso mascherine e, soprattutto, alla ventilazione delle aule, che i dati dimostrano essere fondamentale. Serve pensarci subito, però, per individuare gli strumenti giusti, procurarseli e non arrivare impreparati all’inizio delle lezioni. Con queste precauzioni, secondo l’esperto potrebbe non essere necessario portare la mascherina in classe.
Mascherina che, però, secondo la bozza che sta preparando il Governo, dovrebbero rimanere ancora obbligatorie sui posti di lavoro nel settore privato, così come il controllo della temperatura e la sanificazione degli ambienti, almeno fino al 31 ottobre.
Tornando a Ramuzzi, è interessante l’apertura che il professore fa rispetto all’isolamento dei positivi: “Andrebbe fortemente ridotto ai soli, eventuali, giorni sintomatici. Sappiamo perfettamente ormai, per altro, che la maggiore contagiosità di questo virus è presintomatica: si circola e si diffonde la malattia quando cioè non si sa di essere positivi. Ha obiettivamente poco senso”.