Corea del Sud: il governo lancia uno spot TV per favorire l’adozione dei bambini in attesa

Uno dei temi più caldi in Corea del Sud in questo momento, riguarda uno “spot commerciale” che sta per essere mandato in onda da parte del Ministero della Salute e del Welfare.

La questione è emersa alla fine del mese scorso, quando il Ministero ha detto che prevede un “lancio pubblicitario”, il primo del suo genere, con bambini che sono in attesa di essere adottati. L’annuncio è parte della campagna governativa per “trovare una famiglia ai bambini in lista d’attesa per l’adozione”, 1.800 in totale, e per “accelerare il processo di adozione”.

La clip di un minuto mostra un bambino disponibile all’adozione e le sue informazioni di base, tra le quali le caratteristiche fisiche ed il numero per il contatto.

Nonostante le buone intenzioni, per molti addetti ai lavori ci sono serie preoccupazioni su come questo spot incida sulla privacy dei bambini e sul fatto che possa effettivamente servire a promuovere l’adozione nazionale.

Nel tentativo apparente di fugare le preoccupazioni sulla violazione della privacy, il Ministero ha detto di aver rivisto i potenziali problemi giuridici e ha sottolineato che la strategia è già stata utilizzata negli Stati Uniti e nel Regno Unito dove si è dimostrata efficace nel favorire l’adozione.

Ma rimangono molti dubbi. Il Partito Progressista all’opposizione ha detto in un comunicato “Nella società coreana dove l’adozione non è una pratica comune, rimaniamo molto scettici su come questo spot possa avere un effetto positivo nel promuovere l’adozione nazionale”.
E’ stata inoltre rilevata l’urgente necessità di “migliorare le politiche di welfare per i genitori single che hanno l’onere della crescita dei figli in una situazione difficile”, sottolineando anche il fatto che “la riduzione del numero dei bambini abbandonati è prioritaria rispetto alla promozione dell’adozione”.

L’adozione è stata sempre una questione delicata in Corea, uno dei maggiori paesi al mondo per le adozioni all’estero. Secondo i dati del ministero, dal 2000 al 2010 un totale di 19.345 bambini sono stati adottati all’estero. La questione riguarda una rete di complicate usanze sociali di lunga data che riguardano il legame di sangue delle famiglie, il sistema di welfare che alcuni dicono inadeguato e i pregiudizi profondamente radicati verso le ragazze madri e i loro bambini.
Ma si è visto un trend positivo: il numero complessivo di minori senza famiglia è quasi dimezzato negli ultimi dieci anni, arrivando a 2.475 nel 2010 dai 4.206 nel 2001. Un’altra tendenza importante è che le adozioni nazionali sono leggermente aumentate, passando dalle 1.314 nel 2009 alle 1.462 nel 2010.

Oggi, il Ministero ha detto che aiuterà gli adottati all’estero a trovare le loro famiglie biologiche e introdurrà una legislazione per alleviare l’onere finanziario delle famiglie adottive e per tutelare i diritti dei bambini adottati.

(Fonte: http://blogs.wsj.com 17/5/2011)