Coronavirus Cina. Carenza di materiale sanitario negli istituti per l’infanzia. Ai.Bi. in prima fila nella gara di solidarietà

Su sollecito del CCCWA e con l’aiuto di Fondazione Italia Cina, Amici dei Bambini ha reperito mascherine protettive e disinfettanti

Lo scoppio del caso Coronavirus, che, dopo i primi contagi nella città di Wuhan nella provincia cinese dello Hubei, in pochi giorni è diventato un’emergenza nazionale e successivamente internazionale, ha isolato la Cina e i suoi cittadini residenti all’estero. Le conseguenze della crisi annoverano, tra le altre, la carenza di mascherine protettive e disinfettanti, che ha colpito anche gli istituti per l’infanzia in tutto il Paese.

Per far fronte a queste difficoltà è sceso in campo direttamente il CCCWA – China Center for Children’s Welfare and Adoption, autorità centrale della Repubblica Popolare Cinese per le adozioni internazionali che, con il Ministero degli Affari Esteri, si è rivolto agli enti autorizzati stranieri, nella speranza che questi possano acquistare nei rispettivi Paesi beni e materiali che sono difficilmente reperibili sul mercato cinese.

Il CCCWA, i cui uffici hanno riaperto solo il 10 febbraio, a causa del prolungamento forzato delle vacanze per il capodanno cinese, si è subito mosso creando gruppi sui social, in cui ha reso note le necessità e i bisogni dei vari istituti e chiedendo ai vari enti di fare un report il più possibile accurato e puntuale delle merci donate, in modo che le risorse possano essere distribuite equamente tra le varie strutture coinvolte.

In una situazione di emergenza così complessa, in cui l’efficacia degli interventi è necessariamente legata alla rapidità con cui vengono prese decisioni. Ai.Bi. – Amici dei Bambini, ente autorizzato alle adozioni internazionali in Cina, dove opera a Pechino dal 2008 e a Xi’An, nello Shaanxi, dal 2012 e organizzazione presente con progetti di sostegno all’infanzia in altri 32 Paesi del mondo, è tra le organizzazioni che si sono mosse subito per reperire il materiale richiesto, principalmente mascherine di tipo medico e N95, ma anche disinfettanti per le mani e guanti in lattice.

Una volta riscontrate difficoltà nel reperire grandi quantità di questi beni sul mercato italiano, Ai.Bi. si è rivolta alla Fondazione Italia Cina la cui rete di contatti ha permesso di entrare in contatto con alcuni grossisti, cinesi e non, in grado di produrre e spedire queste merci in tempi rapidi, perché l’emergenza degli istituti per l’infanzia è reale e ogni minuto è importante.

Fino ad ora attraverso Ai.Bi. sono state donate: 10000 mascherine usa e getta, cui ne vanno aggiunte altre 1700 in spedizione da una famiglia adottiva e 3000 da un privato; 1000 maschere N95; 2500 guanti; 1000 disinfettanti e 250 maschere facciali.